Venezuela. Altri tre morti nelle manifestazioni anti-Maduro

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Continuano le proteste in Venezuela contro il governo di Nicolas Maduro, e nelle violenze delle ultime ore sono rimasti uccisi altri tre giovani manifestanti. Questi sarebbero rimasti uccisi da colpi di arma da fuoco sparati da miliziani di gruppi paramilitari che sostengono il governo, due a Barinitas e uno a Merida.
Lo hanno riferito il deputato dell’opposizione Pedro Luis Castillo e il Difensore del popolo (una sorta di difensore civico) Tarek William Saab.
La situazione politica in Venezuela rimane difficilissima, specie dopo il tentativo, poi fallito, del presidente Maduro di esautorare la maggioranza dei poteri accentrandoli su di sé attraverso una sentenza del Tribunale supremo poi annullata a seguito delle proteste internazionali.
Con Maduro c’è l’esercito e il suo peso politico, e lo scorso 17 aprile ha fatto avere al presidente il proprio sostegno “incondizionato”.
In ottobre il parlamento, che dalle elezioni del 2015 ha una maggioranza avversa a Maduro, ha approvato (solo 11 i contrari) una risoluzione che prevedeva l’avvio del processo di impeachment nei confronti del presidente volto a valutare le responsabilità penali e le omissioni di Maduro che hanno gettato il paese nel disastro economico, con una povertà diffusa senza precedenti, gli uffici pubblici chiusi per metà della settimana e la corrente elettrica razionata.
Secondo alcuni analisti, entro la fine dell’anno dovrebbe arrivare a quota 1.660 %.
Parlando alcuni giorni fa ad un raduno di sostenitori, Maduro ha annunciato di voler tenere “presto” le elezioni e di star cercando un modo pacifico per risolvere le tensioni nel Paese colpito dalla crisi, coinvolgendo i settori della politica disposti a operare per il paese.