Venezuela. In carcere leader opposizione Lopez e Ledezma. Il video della moglie

di Notizie Geopolitiche – 

Il giorno seguente alla sua presunta e dubbia vittoria elettorale, il presidente venezuelano Nicolas Maduro ha dato il via a quella che si annuncia essere una nuova serie di purghe contro i suoi oppositori politici.
Agenti della polizia hanno infatti compiuto un’irruzione nella casa di Caracas del leader del partito Voluntad Popular, Leopoldo Lopez, e lo hanno riportato in carcere. Lopez era già agli arresti domiciliari, per motivi di salute, in seguito ad una condanna a 13 anni e 9 mesi per vari capi d’accusa legati alle rivolte antigovernative del 2014, tra i quali incitamento alla violenza.
A darne la notizia è stata proprio la moglie di Lopez, Lilian Tintori, che dopo aver assistito all’incursione ha twittato: “Urgente: sono venuti a prendere Leopoldo a casa. Non sappiamo dov’è e dove lo portano. Qualunque cosa gli succeda il responsabile è Maduro”, pubblicando in seguito il video in cui “la dittatura sequestra Leopoldo”.
La seconda vittima odierna della repressione di Maduro è il sindaco di Caracas, Antonio Ledezma, pure lui già agli arresti domiciliari ed anche lui riportato in carcere.
Freddy Guevara, vicepresidente dell’Assemblea Nazionale, controllata dall’opposizione, ha condannato queste azioni degne di una dittatura (quale è di fatto il Venezuela) che, secondo quanto ha dichiarato, sono messe in atto “per spaventarci e demoralizzarci, mentre quelli che si trovano in questa condizione dal 30 luglio sono invece loro”.
Il Venezuela, uno dei paesi più ricchi di petrolio al mondo, a causa delle politiche fallimentari di Maduro ed all’isolamento economico a cui queste ultime lo hanno portato è al collasso economico, con un’inflazione che si aggira attorno al 700% ed una moneta che è ormai carta straccia. Questa situazione di crisi, che ha portato il popolo alla fame, e la repressione politica applicata dalla dittatura hanno causato nelle ultime settimane una serie di moti di piazza che sono sfociati in scontri con le forze dell’ordine, con centinaia di vittime tra i manifestanti.