Venezuela. L’Alto commissario dell’Onu per i diritti umani persona non grata

di Giuseppe Gagliano

Il Venezuela ha dichiarato persona non grata Volker Turk, Alto commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani. La Risoluzione, approvata dai legislatori fedeli al presidente venezuelano, Nicolas Maduro, accusa il funzionario dell’Onu di non aver tutelato i diritti dei migranti venezuelani deportati dagli Stati Uniti e detenuti in condizioni critiche in El Salvador.
Secondo quanto riferito dal presidente del parlamento Jorge Rodriguez, Turk avrebbe ignorato gravi violazioni contro cittadini venezuelani e sarebbe rimasto in silenzio di fronte a ciò che ha definito “crimini atroci” perpetrati nei confronti di connazionali rinchiusi in carceri straniere. Rodriguez ha inoltre affermato che il commissario delle Nazioni Unite non avrebbe mostrato alcuna iniziativa concreta per difendere i diritti umani dei venezuelani espulsi dagli Stati Uniti, né avrebbe condannato con sufficiente chiarezza il trattamento che questi riceverebbero a El Salvador.
Nel mirino dei legislatori c’è in particolare la sorte di 252 cittadini venezuelani attualmente detenuti in un carcere di massima sicurezza salvadoregno, dopo essere stati deportati dagli Stati Uniti. A detta dei deputati venezuelani, l’Alto Commissario avrebbe trascurato di denunciare apertamente le condizioni di detenzione e il rischio di abusi, mostrandosi invece, a loro avviso, selettivo nelle sue critiche e sbilanciato politicamente.
La decisione, pur essendo una misura di valore simbolico e priva di effetti giuridici immediati, segna un nuovo picco nelle tensioni tra il governo Maduro e l’Ufficio dell’Alto commissario Onu per i Diritti Umani (OHCHR), a cui già in passato era stato imposto di sospendere le proprie attività in Venezuela.
Secondo osservatori locali, la decisione del Venezuela sarebbe stata una diretta reazione al discorso che Turk ha pronunciato pochi giorni prima a Ginevra, nel corso di una sessione del Consiglio Onu per i Diritti Umani. In quell’occasione, l’Alto Commissario aveva espresso “profonda preoccupazione” per l’aumento di detenzioni arbitrarie, sparizioni forzate, casi di tortura e gravi restrizioni alle libertà civili in Venezuela, in particolare dopo la contestata rielezione del presidente Maduro nel luglio 2024.
Nel suo intervento, Turk aveva inoltre denunciato condizioni di detenzione disumane, citando la mancanza di accesso a cure mediche, cibo e acqua, oltre all’uso dell’isolamento forzato nei confronti di alcuni detenuti. Aveva anche fatto appello agli Stati Uniti affinché sospendessero le espulsioni collettive verso Paesi dove i rimpatriati rischiano persecuzioni, come nel caso del Venezuela.