Venezuela. Maduro chiede ai militari di passare con lui: Caracas denuncia un tentativo di golpe

di Guido Keller

L’autoproclamato presidente del Venezuela Juan Guaidò, riconosciuto da una sessantina di paesi tra cui gli Stati Uniti, è apparso oggi insieme al leader di Voluntad Popular, Leopoldo López, alla base aerea La Carlota di Caracas, ed in un messaggio video ha chiesto alle Forze armate di abbandonare Nicolas Maduro e di unirsi alla “lotta non violenta” dell’”Operazione libertà” volta a ripristinare “la legittimità nel paese”.
López era stato liberato poche ore prima dagli arresti domiciliari grazie ad un blitz degli uomini di Guaidò, mentre le notizie che arrivano dal paese bolivariano indicano una spaccatura interna ai militari. I vertici fedeli a Maduro hanno inviato nelle strade mezzi blindati che sparavano acqua nel tentativo di disperdere i contestatori, almeno una persona è stata investita, e la situazione è immediatamente precipitata, con la tensione salita alle stelle.
Dal governo di Maduro si è parlato di “golpe in atto” con il ministro dell’Informazione, Jorge Rodriguez, che ha riferito di “un ridotto gruppo di militari traditori ha occupato il Distributore Altamira (il principale accesso alla città, ndr) per promuovere un colpo di Stato contro la Costituzione e la pace della Repubblica”. Poi il ministro della Difesa, Vladimir Padrino, ha comunicato che gli “atti di violenza” di alcuni membri delle forze armate sono stati “in parte sconfitti”, e che i vertici militari restano “fedeli alla Costituzione”, ma il dato di fatto vede buona parte della truppa stare con il popolo e le sue rivendicazioni.
Dagli Usa il Consigliere per la Sicurezza nazionale, John Bolton, ha scritto su Twitter che “La Fanb (esercito venezuelano, ndr) deve proteggere la Costituzione e il popolo venezuelano”, e che “essa deve stare al fianco dell’Assemblea nazionale e delle istituzioni legittime contro l’usurpazione della democrazia. Gli Stati Uniti stanno con il popolo del Venezuela”.
Guaidò ha twitatto che “Abbiamo parlato con i nostri alleati nella comunità internazionale e abbiamo il loro forte sostegno per questo irreversibile processo di cambiamento nel nostro Paese. L’Operazione Libertà è iniziata e resisteremo fino a raggiungere un Venezuela libero”.
In mattinata il ministro degli Esteri del governo di Maduro, Jorge Arreaza, ha denunciato nel corso di una conferenza stampa tenutasi nel Palazzo di Vetro che 5 miliardi di dollari sarebbero stati bloccati dalle banche internazionali al Venezuela su pressione degli Stati Uniti.