Venezuela. Maduro ci ripensa e restituisce i poteri al parlamento

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Marcia indietro del presidente del Venezuela, Nicolas Maduro, il quale ha chiesto al Tribunale supremo di rivedere la decisione presa ieri di revocare i poteri del Parlamento.
E’ stato il Consiglio per la Sicurezza Nazionale, presieduto dallo stesso Maduro, ad auspicare un ripensamento dei sette giudici del Tribunale supremo al fine di “mantenere la stabilità istituzionale.
In realtà quella che oggi Maduro ha definito una “vittoria costituzionale” (cioè il ripensamento del Tribunale) altro non è che una scelta obbligata dall’enormità delle proteste interne ed esterne che sono conseguite alla decisione di ieri, basti pensare che i giudici sono espressione del governo di Maduro, il quale ieri ha semplicemente tentato di mettere fuori gioco un parlamento, eletto nel 2015, dove non ha più la maggioranza.
Dopo le critiche di ieri, anche oggi i leader dell’opposizione hanno mosso dure critiche contestando il fatto che la decisione del Consiglio per la Sicurezza Nazionale non è altro che il tentativo di mettere una toppa sulla gravissima crisi istituzionale e politica che sta attraversando il Venezuela.
D’altro canto il parlamento di Caracas in ottobre ha approvato (solo 11 i contrar) una risoluzione che prevedeva l’avvio del processo di impeachment nei confronti del presidente volto a valutare le responsabilità penali di Maduro, nonché le omissioni che hanno gettato il paese nel disastro economico, con l’inflazione al 700%, la corrente elettrica razionata e la povertà diffusa.
Alla base della decisione del Tribunale supremo vi era il fatto che al momento delle elezioni del 2015 tre deputati (peraltro chavisti) erano risultati ineleggibili in quanto indagati.