Venezuela. Maduro minaccia di bloccare il rimpatrio dei migranti dagli USA

di Giuseppe Gagliano

Il presidente del Venezuela, Nicolás Maduro, ha annunciato che il suo governo potrebbe sospendere i voli di rimpatrio per i migranti venezuelani dagli Stati Uniti. La dichiarazione è arrivata dopo la decisione di Washington di revocare la licenza operativa concessa alla compagnia petrolifera statunitense Chevron in Venezuela, una mossa che Caracas interpreta come un nuovo attacco alla sua economia.
Maduro ha accusato l’amministrazione statunitense di compromettere le comunicazioni diplomatiche tra i due Paesi e di mettere a rischio il programma di rimpatrio per i venezuelani detenuti negli Stati Uniti o in condizioni precarie. La sospensione dei voli rappresenterebbe una ritorsione contro la decisione americana, che ha imposto a Chevron un termine di 30 giorni per cessare le sue attività nel Paese sudamericano.
La Casa Bianca ha giustificato la revoca della licenza come parte della strategia per aumentare la pressione sul governo chavista, impedendogli di sfruttare i proventi petroliferi per mantenere il controllo sul Paese e reprimere l’opposizione.
Maduro ha colto l’occasione per attaccare Washington, accusandola di orchestrare una campagna contro i migranti venezuelani e di diffondere false accuse sul presunto coinvolgimento di alcuni di loro con la gang criminale El Tren de Aragua. Secondo il leader chavista, si tratta di una strategia per giustificare le deportazioni di massa verso il Venezuela.
Dall’ottobre scorso, gli Stati Uniti hanno intensificato i rimpatri di migranti irregolari venezuelani. Il programma era stato interpretato come un segnale di distensione nei rapporti bilaterali, soprattutto dopo la visita del diplomatico americano Richard Grenell a Caracas a fine gennaio per negoziare la liberazione di cittadini statunitensi detenuti in Venezuela e coordinare i voli di espulsione.
L’accordo tra Caracas e Washington aveva portato ai primi voli della compagnia statale Conviasa, che avevano permesso il rientro in patria di oltre 400 venezuelani dagli Stati Uniti, con partenze dal Texas e dalla base di Guantanamo, a Cuba. Tuttavia, la revoca della licenza a Chevron ha interrotto bruscamente questa cooperazione, alimentando il rischio di una nuova escalation nelle tensioni diplomatiche.
La vicepresidente venezuelana, Delcy Rodríguez, ha subito condannato la decisione statunitense, accusando Washington di essere succube della “lobby dell’estremismo venezuelano” e di assecondare le richieste dell’opposizione.
Secondo InfoBae, se Maduro dovesse effettivamente sospendere i voli di rimpatrio, la situazione si complicherebbe sia per i migranti venezuelani che speravano di tornare in patria in sicurezza, sia per le autorità statunitensi, che stanno cercando di ridurre la pressione sui centri di detenzione per migranti.
La crisi riflette le difficoltà dei rapporti tra Venezuela e Stati Uniti e dimostra come la questione migratoria sia ormai un elemento centrale nella competizione geopolitica tra i due Paesi.