Venezuela. Proteste, scontri e saccheggi nella “madre delle marce”: 12 morti a Caracas

Notizie Geopolitiche –

Violenze e scontri in Venezuela in quella che doveva essere la “Madre di tutte le marce”: la maxi-manifestazione pacifica indetta dalle opposizioni contro il governo di Nicolas Maduro ha alla fine avuto momenti di scontri con polizia ed esercito, ma anche con i gruppi paramilitari che sostengono il presidente, che poi sono i più violenti.
Sono così morte almeno 12 persone nella giornata di ieri, perlopiù in sparatorie ed incidenti in una notte di saccheggi e di vendette che ha eroso Caracas. In sette sono morti fulminati mentre cercavano di saccheggiare un panificio, ed al bilancio delle vittime va aggiunto il 29enne proprietario, anche lui rimasto fulminato da una forte scarica di corrente mentre cercava di difendere il suo laboratorio.
Gli episodi di furto di pane e di generi alimentari sono diventati ormai piuttosto comuni in Venezuela, paese la cui inflazione, secondo alcuni analisti, entro la fine dell’anno dovrebbe arrivare a quota 1.660 %; oltre a panifici e supermercati, nei mesi passati sono stati persino assaltati camion per il trasporto dei generi alimentari diretti nella capitale.
Saccheggiati anche negozi al centro commerciale El Valle, nel sud della capitale e dove si trovava il panificio, ed il deputato chavista Freddy Bernal ha detto che “dirigenti dell’opposizione, alleati con bande criminali, hanno saccheggiato negozi a El Valle”. Illazioni respinte dall’opposizione, che invece ha parlato di “accuse infondate del governo, che prima arma e lancia per le strade la sua gente e ora ci viene a dire che non sono loro i responsabili della violenza”.
La situazione politica in Venezuela rimane difficilissima, specie dopo il tentativo, poi fallito, del presidente Maduro di esautorare la maggioranza dei suoi poteri accentrandoli su di sé attraverso una sentenza del Tribunale supremo poi annullata a seguito delle proteste internazionali.
Con Maduro c’è l’esercito e il suo peso politico, e lo scorso 17 aprile ha fatto avere al presidente il proprio sostegno “incondizionato”.
In ottobre il parlamento ha approvato (solo 11 i contrari) una risoluzione che prevedeva l’avvio del processo di impeachment nei confronti del presidente volto a valutare le responsabilità penali e le omissioni di Maduro che hanno gettato il paese nel disastro economico, con una povertà diffusa senza precedenti, gli uffici pubblici chiusi per metà della settimana e la corrente elettrica razionata.
Parlando ieri ad un raduno di sostenitori, Maduro ha annunciato di voler tenere “presto” le elezioni e di star cercando un modo pacifico per risolvere le tensioni nel Paese colpito dalla crisi, coinvolgendo i settori della politica disposti a operare per il paese.