Yemen. Gli Usa di Trump vogliono mettere gli houthi sulla lista delle organizzazioni terroristiche

Una patata bollente per Biden, che vuole riaprire i contatti con l'Iran. Ma gli houthi non sono un'organizzazione terroristica.

di Guido Keller

Tra gli ultimi provvedimenti dell’amministrazione Trump, gli Usa hanno inserito i ribelli yemeniti houthi nella lista delle organizzazioni terroristiche.
Lo ha reso noto il segretario di Stato Mike Pompeo, il quale ha spiegato che a breve il Dipartimento di Stato porterà al Congresso, dove però i democratici hanno la maggioranza, la richiesta di inserire i ribelli sciiti nella lista nera il 19 gennaio, il giorno prima del passaggio di consegne di Donald Trump a Joe Biden.
La guerra nello Yemen ha preso il via nel gennaio 2015 a seguito del golpe degli houthi dietro al quale vi sarebbe l’Iran, che però nega: per mesi i ribelli avevano chiesto invano alcuni riconoscimenti come l’inserimento di 20mila appartenenti alla minoranza sciita nelle forze armate governative, l’assegnazione di 10 ministeri e l’inclusione nella regione di Azal, di Hajja e dei governatorati di al-Jaw. L’intervento della coalizione a guida saudita e che vede coinvolti Egitto, Sudan, Giordania, Marocco, Bahrain, Qatar e Emirati Arabi Uniti, ha permesso la ripresa di una parte dei territori, in particolare del governatorato di Aden, roccaforte del presidente Abd Rabbo Mansour Hadi, mente la capitale e la zona dei principali impianti petroliferi resta saldamente in mano ai ribelli sciiti, che sostenevano l’ex presidente Ali Abdallah Saleh, ucciso da loro stessi dopo che aveva cercato un compromesso con i sauditi.
La guerra mossa dai sauditi, che bombardano le posizioni houthi senza farsi scrupoli della presenza di civili, ha causato fino ad oggi 100mila morti e 3 milioni di sfollati, ma nel paese è emergenza sanitaria a causa delle epidemie di colera e di coronavirus, oltre che per la penuria alimentare e il difficile accesso ad acqua potabile. L’offensiva saudita fino ad oggi non ha permesso ad Abd Rabbo Mansour Hadi di prendere il controllo del paese, ora diviso in territori in mano ai lealisti, agli oppositori sunniti e per la maggior parte agli houthi.
Mohamed Ali al-Houthi, uno dei comandanti dei ribelli, ha twittato che “Sono gli americani a essere all’origine del terrorismo, così come lo sono le azioni e la politica di Trump. Ogni loro decisione è condannabile e noi abbiamo il diritto di rispondere”. “Il nostro popolo – ha aggiunto – se ne frega di come ci considera Trump poiché è egli stesso complice nell’assassinio degli yemeniti”.
La mossa di Pompeo è comunque priva di fondamento, dal momento che gli houthi sono effettivamente ribelli impegnati in un’insurrezione armata: non si sono resi responsabili di azioni terroristiche all’estero o sono mosso da un’ideologia jihadista, mentre gli attacchi con missili sull’Arabia Saudita sono da leggersi in chiave bellica, avvenuti dopo i numerosi bombardamenti dei sauditi sullo Yemen.