di Giacomo Dolzani –
Non si arresta l’avanzata cinese nel Continente Nero, a finire nel mirino del colosso asiatico è, questa volta, lo Zimbabwe, paese emergente dell’Africa meridionale che, a causa dell’incremento demografico dello sviluppo industriale da cui è interessato, ha una sempre crescente necessità di energia.
Per risolvere questo problema si è fatto avanti il governo di Pechino, che afferma di essere pronto ad investire 3,5 miliardi di dollari per la costruzione di una centrale termica nello stato africano, che avrebbe una potenza di circa 1.200 megawatt.
Per mettere a punto il progetto, i rappresentanti dell’Ufficio di studi geologici del carbone nella provincia cinese del Guangdong, hanno incontrato i funzionari di Harare che, a quanto si intuisce dalle parole del ministro della Pianificazione Economica, Tapiwa Mashakada, sembrano entusiasti dell’offerta di Pechino.
Il ministro infatti afferma che “questo progetto arriva al momento giusto” dato che lo Zimbabwe si trova in una situazione di continua carenza di energia, le sue capacità produttive sono poco superiori a 1.300 megawatt mentre la richiesta, nei momenti di punta, arriva a quasi 2 gigawatt.