Colombia. Le Farc termineranno con due mesi di ritardo la consegna delle armi

Notizie Geopolitiche –

I guerriglieri delle Farc-Ep completeranno in ritardo di due mesi la consegna delle armi agli osservatori Onu. Lo ha reso noto Jesus Santrich, uno dei responsabili dell’organizzazione che ha preso parte alle trattative di pace girando tuttavia le responsabilità sul governo di Bogotà, il quale continua a trovare difficoltà organizzative in merito alla sicurezza fisica dei guerriglieri e al loro reinserimento nella vita politica e sociale del paese.
Infatti i punti cardine dell’accordo prevedono la fine di un conflitto durato oltre mezzo secolo, ma anche l’introduzione di una riforma agraria che si dovrebbe attuare nel rispetto della società e dell’ambiente, la partecipazione degli ex guerriglieri alla vita politica (cioè la possibilità di costituire un partito a tutti gli effetti) e lo stop alla produzione della droga, per cui verrà adottata una riconversione delle coltivazioni in prodotti agricoli.
Il 14 maggio un primo gruppo delle Farc-Ep ha consegnato le proprie armi ad una rappresentanza delle Nazioni Unite e finora sono circa mille i fucili portati nei punti di consegna delle 26 zone di “normalizzazione” a controllo Onu, ma si stima che siano 7mila i combattenti delle Farc, per cui le operazioni stanno andando a rilento.
Non tutti in Colombia hanno però visto di buon occhio quanto portato avanti dall’allora presidente e Premio Nobel Juan Manuel Santos e dal leader dei guerriglieri Timoleon Jimenez, conosciuto come Timoshenko: il 2 ottobre il referendum popolare aveva bocciato l’accordo, per cui Santos ne aveva freneticamente steso uno nuovo con proposte “più forti e che recepiscono i cambiamenti chiesti dai detrattori della prima intesa”, al fine di avere l’approvazione al Senato e dalla Camera, poi ottenuta.
A mettersi di traverso era stato l’ex presidente Alvaro Uribe, il quale aveva detto che “si tratta di un accordo-tradimento che garantisce l’impunità a un gruppo di delinquenti che si sono dedicati per anni al traffico di droga, il sequestro, lo stupro e il reclutamento di minorenni”.
Anche dall’altra parte, cioè delle Farc, vi sono gruppi resistenti all’intesa, e il 5 maggio è stato sequestrato in Colombia da alcuni guerriglieri il funzionario delle Nazioni Unite Arley Lopez, nel paese per sovraintendere il lavoro di sostituzione delle piantagioni di droga.
Le Farc sono una formazione di guerriglieri e di amministratori di ispirazione marxista-leninista, nata per, come dicono, proteggere gli interessi dei poveri e dei contadini che abitano l’entroterra colombiano contro le classi ricche e per opporsi all’ingerenza degli Stati Uniti negli affari interni della Colombia, alla privatizzazione delle risorse naturali, alle multinazionali e alla violenza delle organizzazioni paramilitari. Le Farc, che controllano quindi ampie parti del territorio dell’entroterra, si sono finanziate grazie alla produzione e alla vendita della coca, per quanto sussistano dubbi sulla gestione diretta del narcotraffico.