di Enrico Oliari –
Si placano le tensioni tra l’Azerbaijan e la Russia, dopo il caso dell’aereo della Azerbaijan Airlines abbattuto sui cieli di Grozny lo scorso dicembre. Nell’incidente erano morti 37 dei 68 passeggeri a bordo, e tra accuse e smentite i rapporti tra i due paesi si erano avvitati in una vera e propria crisi, accentuata da una retata avvenuta lo scorso giugno a Ekaterinburg contro un gruppo definito “etnico-criminale”, costata la vita a due cittadini russi originari dell’Azerbaijan, identificati come i fratelli Zieddin e Huseyn Safarov.
In un’immediata reazione le autorità azere avevano perquisito la redazione di Sputnik a Baku arrestando quattro giornalisti tra cui il direttore Igor Kartavykh.
Il presidente russo Vladimir Putin si è incontrato oggi a Dushanbe, in Tagikistan, con l’omologo azero Ilham Aliyev, al quale ha ammesso che il volo dell’Azerbaijan Airlines era stato abbattuto per errore da due missili della contraerea attivati a seguito di un massiccio attacco di droni ucraini, una versione che era stata da subito accreditata dai media come la più probabile.
La Tass ha riportato la dichiarazione di Putin secondo cui verranno risarciti da parte russa tutti i danni a persone e cose.
L’Azerbaijan ha quindi liberato il direttore di Sputnik, redazione di Baku, Igor Kartavykh, mentre da parte russa è stato rilasciato uno degli azeri arrestati nella retata di Ekaterinburg.
Putin ha poi affermato in conferenza stampa di nutrire la speranza che le relazioni tra i due paesi abbiano voltato pagina, parlando di “crisi emotiva” a seguito del tragico evento di dicembre.












