Iran. Petroliera in fiamme: richiesta all’Imo l’assistenza internazionale’

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Brucia ormai da giorni la petroliera iraniana Sanchi al largo delle coste cinesi meridionali, ma le operazioni di spegnimento dell’incendio avviate due giorni ha dalle autorità della Repubblica Islamica sembrano essere estremamente complesse. Così l’Iran ha ufficialmente chiesto oggi, attraverso il proprio rappresentante all’Imo (Organizzazione Marittima Internazionale), Mandana Mansourian, l’”assistenza internazionale” per spegnere le fiamme. In mattinata Mansourian si è incontrato a Londra con il segretario generale Kitack Lim.
L’incidente è avvenuto il 6 gennaio scorso, quando la Sanchi, 274 metri di lunghezza battente bandiera panamense e gestita dall’Iran’s Glory Shipping, è stata speronata da una nave da carico battente bandiera di Hong Kong, la CF Crystal, che trasportava 64mila tonnellate di grano. A bordo della petroliera invece vi erano 136mila tonnellate di petrolio condensato diretto in Corea del Sud per la alla Hanwha Total, prodotto che in parte ha preso fuoco. La Sanchi rischia di affondare e di disperdere il petrolio in mare, per cui si rischia un disastro ambientale, ma a preoccupare è ora la sorte dei 30 uomini dell’equipaggio, 28 iraniani e 2 bangladesi, i quali sono rimasti intrappolati sulla nave e fino ad ora i soccorritori non sono riusciti a raggiungerli.
Tutti salvi invece i marinai del cargo che trasportava grano, 21 uomini tutti di nazionalità cinese.