Polonia. Posticipate all’estate le elezioni presidenziali 2020

di Alberto Galvi

Nei giorni scorsi i partiti polacchi che sostengono il governo in carica hanno deciso di posticipare le elezioni presidenziali previste per lo scorso 10 maggio dopo settimane di scontro tra maggioranza e opposizione sulla possibilità o meno di utilizzare il voto postale per evitare gli assembramenti ai seggi in questo periodo di pandemia da coronavirus.
Ricordiamo che la Polonia ha avuto finora circa 15mila contagiati e oltre 700 morti. I numeri del Covid-19 sono più bassi che in molti paesi dell’Unione europea, ma il ministro della Sanità polacco Lukasz Szumowski ha avvertito che non è stato ancora raggiunto il picco dei contagi.
Le prossime elezioni presidenziali molto probabilmente si svolgeranno durante l’estate cosi hanno dichiarato i leader del PiS (Law and Justice) Jaroslaw Kaczynski e il leader del partito Porozumienie Jaroslaw Gowin in cui hanno dichiarato in una dichiarazione congiunta di aver escogitato una soluzione che garantirà ai polacchi la possibilità di partecipare ad elezioni democratiche.
Mentre la maggioranza presentava al parlamento le ipotesi contrastanti di votare per mezzo posta o di rinviarle addirittura al 2022, gli uomini del governo preparavano il piano per votare regolarmente il 10 maggio.
Lo scorso anno però i partiti di opposizione come PO (Platforma Obywatelska) continuavano a indebolire il consenso del PiS e iniziavano a invertire il consenso della maggioranza di governo che era iniziata con le elezioni del 2015. In questa tornata elettorale sono stati eletti i 460 membri del Sejm, la Camera bassa e i 100 membri del Senato, la Camera alta. Le 2 camere insieme rappresentano il potere legislativo in Polonia.
La situazione per il PiS sembrava compromessa dopo le elezioni parlamentari dello scorso ottobre, perdendo il controllo della Camera bassa e avendo quindi bisogno del consenso di altri partiti per ottenere la maggioranza dei seggi.
Il presidente in carica Andrzej Duda, stava andando bene nelle ultime settimane nei sondaggi poiché le misure adottate dal governo hanno contribuito a mantenere a freno la diffusione del Covid-19. Il centro e l’opposizione di sinistra hanno invece fortemente criticato le misure prese dal PiS.
Tuttavia, la diffusione di Covid-19 nel paese ha messo in discussione non solo l’opportunità, ma anche la possibilità di tenere queste elezioni il 10 maggio.
Inoltre le critiche si sono concentrate anche sull’assenza di un dibattito democratico durante la campagna elettorale, poiché i candidati dell’opposizione non sono stati presenti agli incontri con il loro elettorato, mentre il presidente Duda è stato presente in ogni dibattito.
Il piano del PiS non ha però funzionato in seguito alle dimissioni di Gowin alla carica di vice primo ministro, in quanto anche esso contrario al voto del 10 maggio.
Il presidente del PiS Jaroslaw Kaczyński ha così fallito il tentativo di portare il paese alle urne il 10 maggio scorso. La disputa all’interno della coalizione di maggioranza si è così aggravata fino al punto da sollevare dubbi sulla capacità del primo partito del paese di mantenere il potere. 
Il PiS ha la maggioranza dei seggi della Camera bassa del parlamento però solo grazie ai 18 seggi del partito Porozumienie. Adesso il presidente del Sejm Elzbieta Witek, dichiarerà entro 2 mesi una nuova data, prima che scada il termine ultimo del 6 agosto prossimo. 
In questo momento avere la Commissione elettorale nazionale responsabile del voto al contrario del ministero delle risorse statali e delle poste polacche, come sarebbe avvenuto se le elezioni si fossero svolte lo scorso 10 maggio, aumenta le possibilità che queste elezioni si svolgano correttamente.
Un voto per corrispondenza entro la fine dell’estate è inoltre in linea con le raccomandazioni del ministro della Sanità polacco, che aveva affermato che un voto tradizionale solo tra 2 anni sarebbe stato sicuro. 
I candidati al primo turno delle elezioni presidenziali sono: Andrzej Duda del partito PiS, Szymon Holownia indipendente, Wladyslaw Marcin Kosiniak-Kamysz del partito PSL (Polish People’s Party), Robert Biedroń del partito Spring, Malgorzata Kidawa-Blonska del PO e Krzysztof Bosak del partito RN (Ruch Narodowy).