Abkhazia. Aslan Bzhania ha vinto al primo turno le elezioni presidenziali

di Alberto Galvi

Lo scorso 22 marzo si sono svolte le elezioni presidenziali nella regione dell’Abkhazia in Georgia, a seguito di una sentenza del tribunale che ha annunciato che le precedenti elezioni presidenziali, che si erano tenute nella regione occupata l’8 settembre 2019, fossero ripetute in quanto considerate illegittime. In questa tornata elettorale l’affluenza alle urne è stata del 71,56%, con 95.109 elettori, mentre migliaia di georgiani etnici residenti nel distretto di Gali sono stati rimossi dall’elenco degli elettori dal 2014.
Alle elezioni presidenziali è bastato il 1° turno dei 2 previsti a norma di legge per determinare il vincitore delle elezioni. Il leader dell’opposizione Aslan Bzhania ha ottenuto il 56,85% dei voti, Adgur Ardzinba ha ricevuto il 35,42% e Leonid Dziapshpa il 2,22%.
Raul Khajimba, che aveva vinto le elezioni nel settembre 2019, non ha partecipato a questa tornata elettorale. L’ex presidente si era dimesso nel gennaio 2020, dopo che i manifestanti hanno preso d’assalto il suo ufficio nella capitale Sukhumi, accusandolo di aver truccato le elezioni presidenziali dello scorso settembre.
Ricordiamo che la Georgia non riconosce l’Abkhazia come una Repubblica autonoma, di conseguenza il governo georgiano non considera legali queste elezioni. L’Abkhazia ha combattuto e vinto una guerra di secessione con la Georgia nel 1992-93, e ne ha formalmente dichiarato l’indipendenza nel 1999. Dopo la guerra georgiana-russa nel 2008, Mosca ha riconosciuto la regione come uno Stato indipendente, mentre la Georgia ha dichiarato l’Abkhazia occupata dalla Russia.
Negli ultimi anni, la regione separatista si è avvicinata sempre più alla Russia di Putin, firmando nel 2009 un accordo quinquennale con Mosca per assumere il controllo formale delle sue frontiere con la Georgia.
Mosca e Sukhumi hanno firmato nel 2014 anche un accordo di partenariato strategico, facendo irritare la Georgia, che ha accusato Mosca di cercare di annettere la regione separatista.
Gran parte della comunità internazionale considera queste elezioni illegittime a sostegno dell’integrità territoriale della Georgia, non riconoscendo l’Abkhazia come uno Stato autonomo. Fino ad oggi, la regione georgiana dell’Abkhazia è stata formalmente riconosciuta come uno Stato indipendente da soli 5 paesi: Russia, Nicaragua, Venezuela, Nauru e Siria.
L’Unione europea sostiene l’integrità territoriale e la sovranità della Georgia, come riconosciuto dal diritto internazionale. Il Gruppo degli amici dell’OECD (Organization for Economic Co-operation and Development) della Georgia, composto da Bulgaria, Repubblica Ceca, Canada, Finlandia, Irlanda, Lettonia, Lituania, Estonia, Norvegia, Polonia, Romania, Svezia, Ucraina, Regno Unito e Stati Uniti d’America, ha dichiarato congiuntamente di non riconoscere la legittimità di queste elezioni. Anche la NATO (North Atlantic Treaty Organization) non riconosce la legittimità di queste elezioni.
Aslan Bzhania è ora diventato il quinto presidente dell’Abkhazia appoggiato da Mosca per un mandato di 5 anni. Il neo presidente eletto dovrà affrontare durante il suo mandato presidenziale 3 priorità: ripristinare la fiducia del popolo in tutte le istituzioni governative, migliorare l’equilibrio del potere nel sistema politico abkhazo, possibilmente aumentando i poteri del parlamento per controllare il governo e limitando i poteri del presidente. La terza riforma riguarda invece il ripristino dello stato di diritto.