Afghanistan. Bomba in moschea, 4 morti. Emergency, ‘dopo accordi di pace è cambiato poco’

di Michele Bertelli * –

Un’esplosione ha colpito oggi la moschea di Sher Shah Suri nell’area ovest di Kabul mentre i fedeli erano riuniti per la tradizionale preghiera del venerdì pomeriggio. “L’ordigno ha provocato quattro morti, fra cui l’Imam della moschea. Nel nostro ospedale abbiamo ricevuto sette pazienti, due dei quali con ferite serie,” racconta Marco Puntin, Program Coordinator di Emergency.
Nonostante il numero di vittime civili tra morti e feriti nel primo trimestre dell’anno sia stato, secondo la missione delle Nazioni Unite in Afghanistan, il più basso dal 2012, le violenze sono tornate a crescere in maniera preoccupante nel mese di marzo e le morti civili causate da gruppi antigovernativi sono aumentate del 22% rispetto ai primi quattro mesi del 2019.
Nelle ultime settimane la città di Kabul è stata scossa da una serie di attentati.
“Dopo gli accordi di pace a fine febbraio si è mosso qualcosa, ma non molto. Noi siamo qua dal 1999 e vediamo pochi cambiamenti. La guerra continua. Abbiamo tre ospedali, due dei quali fanno chirurgia di guerra, e continuiamo a vedere i feriti che arrivano da tutte le provincie in cui operiamo. Quest’ ultima esplosione è avvenuta solo dieci giorni dopo che un ordigno artigianale era detonato in un’altra moschea nel sud della città, uccidendo anche in quel caso l’Imam locale e provocando vari feriti,” racconta Marco Puntin.
Emergency è presente a Kabul dal 2001 con un centro chirurgico che offre cure alle vittime della guerra. Nei primi 4 mesi del 2020 ha ammesso 867 feriti di guerra.

* Press Officer Emergency One onlus.