Afghanistan. I militari Nato lasciano la base di Bagram. I talebani pronti a prendere il controllo del paese

di Guido Keller –

Dal dipartimento Usa della Difesa si è appreso oggi che tutti i militari statunitensi e della Nato sono stati ritirati dalla base aerea di Bagram in Afghanistan, situata a circa 50 km a nord di Kabul. Si appresta quindi a concludersi l’operazione di rientro delle forze Nato dal paese, cosa iniziata da Donald Trump e proseguita da Joe Biden, il quale si è posto l’obiettivo di chiudere la ventennale missione con la data simbolica dell’11 settembre. Il bilancio di una guerra inutile, passata dai fallimentari colloqui di Doha e terminata con la sconfitta delle forze alleate, è pesantissimo: prima del conflitto i talebani controllavano il 30 percento del territorio, oggi il 70 percento, ma con i Talebani che si stanno allargando alle aree lasciate libere; le perdite sono di oltre 6.500 morti fra le forze afgane, 200 fra quelle dell’Alleanza del Nord e 3.541 della Coalizione, più di 68mila i talebani uccisi. I civili rimasti uccisi nel conflitto sono oltre 300mila, ma quel che resta è un paese sull’orlo della guerra civile, con i vari gruppi di talebani pronti a schiacciare i regolari lasciati in balia di se stessi.
Il portavoce talebano Zabihullah Mujahid ha dichiarato alla Nbc che al momento la base non verrà occupata, sottolineando che “l’uscita dei militari Usa è il frutto dei nostri sacrifici: hanno distrutto tutto quello che non potevano riportare in America”.
Nel paese tuttavia la situazione è grave, con i collaboratori delle forze della coalizione che cercano di ottenere asilo, e già diversi paesi tra cui l’Italia hanno risposto che li ospiteranno. Tuttavia la vendetta è certa, anche perchè i talebani non sono un gruppo monolitico, bensì un insieme di sigle e di sottogruppi autocefali, e non tutti accettano di interrompere le ostilità, specialmente verso il governo di Kabul. Gli attentati sono all’ordine del giorno, e soli pochi giorni combattenti jihadsti sono tornati ad attaccare sminatori, questa volta dipendenti della britannico-statunitense Halo Trust nel distretto di Baghlan-e-Marzaki, uccidendone una decina. Secondo l’ong Inso, nel 2020 sono stati 180 gli attacchi ai danni delle organizzazioni non governative in Afghanistan.
L’Italia ha fatto rientrare tre giorni fa gli ultimi militari del proprio contingente con il generale di brigata Beniamino Bergori, come ha comunicato il ministro della Difesa Lorenzo Guerini. “Con il rientro dell’ultimo militare Italiano, avvenuto nel rispetto della sicurezza del nostro contingente, si è conclusa ufficialmente la missione italiana in Afghanistan. Voglio ricordare con gratitudine i 723 feriti e con profonda commozione le 53 vittime italiane che hanno perso la vita al servizio della Repubblica”, ha detto Guerini.