Afghanistan. Talebani senza freni: conquistata Ghazny, a 150 km da Kabul

Gli Usa vogliono riprendere le trattative, mentre Russia e Cina fanno esercitazioni congiunte.

di Guido Keller

I talebani continuano ad avanzare in Afghanistan, e nella mattinata hanno preso il controllo di Ghazny, il decimo capoluogo conquistato in pochi giorni e situato a soli 150 chilometri dalla capitale Kabul. Nella città sono ancora in corso combattimenti, e le notizie riportano di militari regolari arresi, di un fuggi fuggi di civili e di soldati. Caduto anche l’aeroporto di Kunduz, che era divenuto una roccaforte dei militari dopo la presa della città da parte dei talebani, ed anche in questo caso le informazioni riportano di centinaia di soldati arresi ai combattenti jihadisti.
Scontri pesanti sono in corso al nord, ormai quasi tutto in mano ai talebani. Questi stanno cercando di prendere la città di Mazar-i Sharif, una delle principali del paese, ma lì i governativi sono riusciti a resistere e a riconquistare posizioni a Nahar-i-Shahi. Altrove la resistenza opposta dai governativi è spesso insufficiente, e sia i civili che i militari abbandonano i centri abitati per mettersi al sicuro da vendette e rappresaglie rifugiandosi in altri centri o in altri paesi, come nel caso dell’Iran. Da quanto si è appreso esponenti dei talebani hanno chiesto alle guardie di confine iraniane la restituzione dei militari e dei civili afgani, ma gli iraniani si sono rifiutati “in nome della tradizione e del diritto internazionale”.
Il governo centrale di Kabul ha reso nota la richiesta di assistenza di decine di migliaia di famiglie da ovunque, mentre le notizie riportano di numerosi civili tra cui diversi bambini uccisi nei combattimenti presso i centri abitati. Aspri scontri anche presso una struttura militare situata nel distretto di Dihdadi.
I talebani non rispettano le trattative di Doha perché sostanzialmente fallite, e già l’aviazione Usa è intervenuta con raid per scongiurare ritorsioni sui civili e sui militari.
Più dell’80 percento dell’Afghanistan è controllato ormai dai talebani, in particolare quasi tutta la parte settentrionale del paese nonostante questa sia tradizionalmente avversa ai talebani.
Mazar-i Sharif rappresenterebbe un’importante conquista per i talebani sia dal punto di vista strategico che per il significato politico, dal momento che la conquistarono per la prima volta 23 anni fa e nell’occasione assaltarono il consolato iraniano uccidendo membri del personale. Diverse rappresentanze consolari hanno già evacuato il proprio staff, ma è allarme per i molti civili che rischiano di rimanere intrappolati nella città da oltre 300mila abitanti, senza contare i sobborghi.
L’inviato speciale Usa per l’ Afghanistan, Zalmay Khalilzad, si è invece recato a Doha nel tentativo di riprendere la via diplomatica, ma la realtà talebana è composita, con gruppi autocefali che non condividono la via delle trattative e che puntano a prendere il controllo dell’intero paese.
Tuttavia non solo gli Usa, sconfitti dopo vent’anni di conflitto, sono preoccupati per quanto sta accadendo in Afghanistan. Notoriamente i talebani sono in contrasto con l’Isis, ma sussiste il timore che i essi possano interagire con altre realtà territoriali dell’area, ad esempio con gli uiguri dello Xingjang. Questa regione ha un breve confine proprio con l’Afghanistan, e per scongiurare eventuali rapporti fra i due insiemi una delegazione di studenti coranici uiguri è stata ricevuta la scorsa settimana a Pechino. Inoltre Cina e Russia hanno avviato oggi a Qingtongxia, nella regione di Ningxia, esercitazioni militari congiunte con la Russia. L’operazione si chiama “Interazione”, coinvolge 10mila uomini ed è ufficialmente finalizzata alla lotta al terrorismo.