Afghanistan. Più impegno Usa

di Marco Pugliese –

Gli Usa sarebbero pronti a un maggiore impegno militare in Afghanistan, in parallelo con la strategia per un controllo maggiore del territorio. L’indiscrezione trapela da tempo, ed è stata battuta dalla stampa internazionale nelle ultime ore. Donald Trump avrebbe convocato i vertici militari ed i consiglieri più stretti in un summit top secret ove l’Afghanistan ha rappresentato il primo punto in agenda. L’aumento della pressione militare dovrebbe spingere i talebani a negoziare in tempi brevi e di fatto chiudere quasi definitivamente la complicata partita afgana. Tale campagna, iniziata nel 2001, sembra impantanata. La strategia di Barak Obama, fatta di colpi di mano e meno bombardamenti, ha portato da un lato all’uccisione di Bin Laden (in Pakistan), dall’altro ad una stabilizzazione del fronte afgano.
Il piano, che ha l’appoggio di alti funzionari di governo, non è ancora stato approvato dal presidente che deve valutarne nel dettaglio pregi e difetti. L’impiego di più truppa in territorio da guerriglia è una strategia che non sempre paga. Il Vietnam insegna. In realtà anche lo stesso Afghanistan si trasformò per l’Armata Rossa in una palude sanguinosa ed attualmente la situazione è simile: il controllo sul territorio da parte degli Usa è superficiale e ristretto.
in termini numerici si parla di 3mila uomini che si andrebbero ad aggiungere agli 8.400 già presenti, e di una spesa che, se aggiunti ai nuovi aiuti al governo afghano, si aggirerebbe intorno ai 23 miliardi di dollari all’anno. Le altre potenze Nato dovranno contribuire in qualche forma. Nel caso dell’Italia sarà probabile che all’esercito spettino compiti di polizia e controllo in zone ove ora non p presente. I reparti speciali italiani (TF-45) invece rimarranno a disposizione del comando Nato. Gli Usa nel frattempo inizierebbero ad organizzare piani d’offensiva. L’obiettivo a medio termine è portare i talebani ad un tavolo.
La decisione di Trump arriverà prima del vertice Nato a Bruxelles, quindi entro il 25 maggio.
La nuova strategia, oltre ad aumento di uomini e mezzi autorizzerebbe il Pentagono a fissare il numero di truppe da utilizzare e concederebbe ai militari maggiore autorità nell’uso di raid per colpire i talebani, in completa autonomia dalla Casa Bianca. La strategia di Obama risulta stravolta: il presidente democratico infatti puntava ad un progressivo ritiro da Kabul e dintorni.