Ai curdi tocca il 10% delle condanne a morte eseguite nel mondo

di Gianni Sartori

Record poco invidiabile quello che Amnesty International attribuisce ai curdi per il 2018. Il 10% delle condanne a morte eseguite nel mondo (senza però calcolare quelle della Repubblica popolare di Cina sul cui numero reale, si presume un migliaio, vige il segreto di Stato) sarebbero avvenute nei confronti di questo popolo. Nominalmente “senza stato”, ma in realtà sottoposto ad almeno quattro.
Nel 2018 il numero delle esecuzioni a livello planetario è sensibilmente diminuito, ma in Iran almeno 70 cittadini curdi sono stati impiccati su un totale di 253 esecuzioni accertate.
Stando al rapporto annuale di Amnesty International, le condanne a morte eseguite nel pianeta nel corso del 2018 sarebbero 690 (almeno quelle accertate), ossia un 30% in meno rispetto al 2017, quando erano state portate a termine 993 esecuzioni.
Di queste ben 70 contro curdi di cittadinanza iraniana. Ossia il 10% del totale.
Sempre dal rapporto di Amnesty International si ricava che il 78% delle esecuzioni del 2018 è avvenuto complessivamente in Cina (un migliaio si presume), in Iran (almeno 253), in Arabia Saudita (149), in Vietnam (almeno 85) e in Iraq (almeno 52).
Tornando ai curdi, va ricordato che il loro numero si aggira intorno ai trenta, massimo quaranta, milioni.