Albania. Tirana in rivolta: Basha, ‘Polizia brutale, governo incita all’odio’

di Giacomo Dolzani –

Non si fermano le violenze in Albania dopo l’uccisione da parte della polizia di un ragazzo di 25 anni, Klodian Rreshja, che aveva violato il coprifuoco imposto dal governo per contrastare l’epidemia di Covid-19.
Centinaia di persone stanno infatti manifestando nelle strade di Tirana che è ormai diventata un campo di battaglia, gli scontri con la polizia sono infatti diventati molto duri, con sassaiole e lanci di oggetti da una parte e utilizzo di idranti e lacrimogeni dall’altra. I palazzi del governo sono infatti blindati dalle forze dell’ordine e assediati dai rivoltosi che protestano contro l’esecutivo del premier Edi Rama, accusato di corruzione e di non essere stato finora in grado di far fronte agli effetti del coronavirus: la pandemia ha infatti avuto effetti durissimi sul paese, sia dal punto di vista sanitario (spingendo anche il governo a nascondere i dati su contagi e decessi) sia da quello economico e sociale, una crisi a cui l’esecutivo socialista non è stato in grado di reagire con efficacia.
Lulzim Basha, leader del Partito Democratico, la principale formazione di opposizione, ha accusato in un tweet il governo Rama di incitare all’odio contro i manifestanti e imputato alla polizia di utilizzare metodi brutali: “Ho condannato l’incitamento all’odio utilizzato dal premier, nonché la brutalità e la violenza della polizia contro minori e giornalisti.” Scrive Basha, che continua: “Ribadisco l’appello a porre fine alla brutalità della polizia e a garantire il diritto dei manifestanti di protestare liberamente e pacificamente.”