Albania. Visita del presidente Mattarella

a cura di Valentina Busiello

Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella si è recato in visita in Albania dove è stato ricevuto dall’omologa albanese Bajram Begaj presso palazzo delle Brigate a Tirana. Successivamente Mattarella ha deposto una corona presso la Statua di Madre Albania al cimitero nazionale dei Martiri d’Albania. La visita è poi proseguita con il colloquio con il primo ministro Edi Rama.
Mattarella ha anche visitato la Scuola Italiana di Tirana accompagnato dal presidente della Società Dante Alighieri, Andrea Riccardi, e dalla co-fondatrice della Scuola Concetta Marotta.
Al termine il capo dello Stato è stato ricevuto al palazzo del Parlamento dal presidente Lindita Nikolla.
La visita si è conclusa con l’incontro con una rappresentanza della collettività italiana.
Incontrando il presidente Bajram Begaj, Mattarella ha dichiarato che “Desidero ringraziare il Presidente Begaj per questo benvenuto e per l’accoglienza così calorosa che ha riservato a me e alla delegazione che mi accompagna. Sono particolarmente lieto – di incontrare il Presidente Begaj a poca distanza dalla sua elezione rinnovandogli così le congratulazioni e gli auguri per il suo ruolo di così grande rilievo. Ringrazio il Presidente Begaj per le parole che ha appena pronunziato: ha illustrato pienamente la grande sintonia, amicizia e collaborazione che intercorre tra Albania e Italia che sono legate da una storica amicizia che si alimenta con un dialogo bilaterale intenso, con tante iniziative comuni. Un dialogo che trova conferma nella dichiarazione congiunta di partenariato strategico che è stata di recente definita. Un legame – quello tra Albania e Italia – che è ulteriormente accresciuto dalle comunità che vivono – quella albanese in Italia e quella degli italiani in Albania – reso ancora più forte dalla comune appartenenza all’Alleanza atlantica e, tra breve, speriamo e confidiamo dalla comune appartenenza all’Unione europea. Abbiamo accolto con grande soddisfazione il raggiungimento da parte dell’Albania del traguardo storico, importante, di apertura dei negoziati di adesione lo scorso 19 luglio. E per questo rinnovo le congratulazioni della Repubblica italiana all’Albania. L’Unione europea ha, con qualche ritardo, saputo onorare per fortuna l’impegno e le promesse fatte al popolo albanese. Questa è una tappa importante ed è motivo di grande soddisfazione e compiacimento per i Paesi che, come l’Italia, hanno sostenuto con determinazione l’apertura del negoziato di adesione dell’Albania nell’Unione europea e si augurano che questo venga completato velocemente con l’ingresso nell’Unione.
Noi guardiamo con fiducia ai passaggi ulteriori, importanti, che vanno svolti a questo scopo. Il nostro partenariato strategico è forte anche sul versante economico, il nostro interscambio è particolarmente elevato, intenso.
L’Italia e l’Albania sono partner sul piano commerciale di particolare rilievo; vi sono numerose imprese italiane che operano in Albania in settori importanti strategici: le infrastrutture, l’energia, l’agroindustria, i servizi finanziari; altri settori – di più moderne necessità – si presentano e richiedono collaborazione per le quali le nostre imprese sono pronte a collaborare secondo le indicazioni e i piani del governo albanese.
Sono certo che il lavoro che si svolgerà nell’ambito del comitato economico congiunto, recentemente costituito, sarà prezioso per ampliare tutte queste prospettive, anche quelle degli investimenti da parte degli operatori italiani in Albania. Per quanto ci riguarda, per l’Italia, l’Albania è un partner economico fondamentale della Regione, dell’intera Regione dei Balcani.
Vi sono quindi tutte le condizioni per far crescere ulteriormente questa cooperazione e gli investimenti italiani in Albania.
Come il Presidente Begaj ha poc’anzi sottolineato gli scambi culturali rivestono un’importanza di grande rilievo nel nostro rapporto, anche perché gli scambi tra culture e civiltà albanese e italiana sono stati costanti nel tempo; e a questi si affianca il contributo delle comunità arbereshe in Italia che, da tanti secoli, mantengono con grande forza e determinazione, suscitando ammirazione, il culto, la difesa e la conservazione del patrimonio culturale della patria di origine.
È molto importante la collaborazione tra le nostre Università, come ha sottolineato il Presidente Begaj. Si sta sviluppando sempre di più e mi auguro che cresca ulteriormente perché questo contribuisce a proiettare anche nel futuro, tra i nostri giovani, la nostra amicizia e collaborazione.
Queste relazioni sul piano culturale saranno, certamente, ulteriormente sollecitate e sorrette dalla recente sottoscrizione del nuovo programma esecutivo sul piano culturale.
L’Italia, anche nell’apprezzamento che i siti Unesco richiedono, è lieta di collaborare per quanto riguarda i siti Unesco dell’Albania. Vi sono delle missioni che l’Italia ha molto a cuore nella città di Butrinto, nei centri storici di Bera e Argirocastro, e questo è un altro elemento della nostra collaborazione e della sintonia collaborativa culturale che vi è tra Albania e Italia.
Passando alla dimensione internazionale, vorrei rinnovare le congratulazioni all’Albania non soltanto per l’elezione al Consiglio di sicurezza dell’Onu – che è avvenuta tempo addietro – ma per il modo in cui questo ruolo viene esercitato in maniera molto positiva, di prestigio, molto efficace.
Sono lieto che vi sia anche in quella sede una nostra collaborazione nell’ambito delle Nazioni Unite.
Per il resto, sappiamo tutti bene che il futuro dell’Albania è in Europa, e che senza i Balcani occidentali la riunificazione del Continente sarebbe incompleta, non sarebbe realizzata davvero. E questo è parte essenziale del progetto di integrazione del Continente.
E quanto è avvenuto il 19 luglio sottolinea l’importanza di questo obiettivo.
L’Albania è cruciale nella Regione. Lo è per i rapporti bilaterali con l’Italia, lo è per il rapporto con l’Unione europea.
Ho detto al Presidente Begaj e alla delegazione che lo affiancava che l’Italia sarà sempre a fianco dell’Albania nel percorso ulteriore per l’ingresso nell’Unione europea.
Vorrei riprendere l’accenno che ha fatto il Presidente Begaj alla condizione ucraina. Una condizione che desta grande preoccupazione. L’Italia continua a mantenere grande sostegno all’Ucraina, alla sua indipendenza, alla sua sovranità, alla sua integrità territoriale, alle prospettive di ricostruzione che occorre assicurare all’Ucraina. Così come anche alle prospettive europee dell’Ucraina.
L’Italia ritiene anche che sia necessario mantenere una forte pressione sulla Federazione russa attraverso le sanzioni per creare finalmente condizioni che aprano spiragli di dialogo, di soluzioni condivise e di pace per superare questa sciagurata iniziativa bellicista che è stata sviluppata dalla Federazione russa.
Speriamo, in attesa di spiragli e disponibilità, che questi si possono realizzare sollecitamente per arrivare ad un negoziato che ottenga la pace definitivamente, ripristinando in Europa quella condizione che sembrava irreversibile dopo la Seconda Guerra mondiale.
È stato un buon segnale l’accordo per il trasporto di grano ucraino. Sono solo da incoraggiare le iniziative di dialogo di pace –come quelle dell’Onu, della Turchia – per cercare di far parlare le due parti sul piano però sostenibile per l’Ucraina in maniera da ripristinare la legalità internazionale. Questa aggressione ha anche provocato delle conseguenze economiche particolarmente gravi per tutti i Paesi europei, e non soltanto per quelli europei. Intorno all’Europa le conseguenze vi sono state anche per molti Paesi africani e del Medio oriente e hanno provocato gravi problemi alimentari.
Sul piano energetico la crisi che si sta sviluppando, con l’aumento del prezzo del gas e delle fonti di energia, è particolarmente grave. Questo richiede un ripensamento collettivo sulle fonti di approvvigionamento, naturalmente. E quindi è importante per l’Italia quello l’Unione europea ha deciso: di ridurre ed eliminare la dipendenza dalla Russia per quanto riguarda le fonti energetiche.
È nostro obiettivo comune su questo versante di assicurare la connessione tra l’Unione europea e i Balcani occidentali. Anche per questo motivo noi riteniamo necessario, e sosteniamo con molto vigore, la partecipazione dei Paesi dei Balcani alla piattaforma dell’Unione europea di acquisti collettivi di gas, gas liquefatto e idrogeno.
Si tratta di meccanismi di solidarietà che l’Unione sta definendo e che vanno condivisi con i Paesi dei Balcani.
Abbiamo di fronte a noi una quantità di sfide. Questa della guerra nel pieno del continente europeo e della crisi energetica – o, meglio, della crisi del prezzo dell’energia – è una delle sfide. Ve ne sono altre che questa sciagurata guerra sta rischiando di mettere in secondo piano: dal clima, alla lotta al riscaldamento per la salvezza del nostro pianeta, ai problemi dei migranti, ai problemi dell’economia mondiale sempre più integrata.
Tutte queste cose richiedono un grande impegno collettivo, e vedono Albania e Italia sempre in piena sintonia. L’Italia vede l’Albania un partner di primaria importanza per affrontare questi problemi, per quanto riguarda l’Italia, bilateralmente; per quanto riguarda l’Unione europea, collettivamente”.