Algeria. Attivista sahrawi denuncia all’Onu le incongruenze sul numero dei profughi nei campi di Tindouf

di Belkassem Yassine

Si registrano incongruenze tra il numero di profughi effettivamente presenti nei campi sahrawi nel sud dell’Algeria e quelli presentati alle autorità internazionali.
A denunciarlo è stato l’attivista sahrawi Hamada El Bihi, parlando al quarto Comitato dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite. Il numero di persone presenti nei campi di ‘Tinduf rappresenta “una risorsa per il Polisario al fine di prolungare il conflitto e ottenere più aiuti umanitari internazionali che vengono regolarmente deviati su larga scala”, ha sottolineato El Bihi.
L’ex esponente del gruppo sahrawi incaricato della consegna di aiuti umanitari dal porto di Orano ai campi di Tindouf ha dichiarato che Algeri “non può consentire il censimento e la registrazione delle popolazioni dei campi di Tindouf perché sanno perfettamente che il numero reale è molto al di sotto delle cifre riportate”.
In questo contesto ha osservato che il Consiglio di sicurezza ha ripetutamente chiesto all’Algeria di autorizzare un censimento per determinare il numero di rifugiati nei campi, ma la richiesta è stata respinta, ed ha notato che i campi del sud dell’Algeria sono l’unico caso al mondo in cui l’Alto Commissariato per i Rifugiati non è autorizzato a intervenire per determinare il numero effettivo di queste popolazioni.
L’attivista ha anche ricordato che l’Unione Europea, dopo aver constatato l’esagerazione del numero di persone presenti per ottenere più aiuti umanitari internazionali, ha deciso di concedere d’ora in poi sostegno solo a 90 mila persone rispetto ai 160 mila beneficiari dichiarati.