Algeria. Draghi conclude l’accordo per l’aumento delle forniture

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Il primo ministro Mario Draghi e il ministro degli Esteri Luigi Di Maio si sono recati ieri ad Algeri per implementare la cooperazione nel campo dell’energia. L’intento dei paesi europei di chiudere i rubinetti al gas russo a causa della crisi ucraina ha spinto il governo italiano a ridiscutere con i partner commerciali i quantitativi di gas da importare. Il gas algerino arriva in Italia dal 1983 attraverso il gasdotto Enrico Mattei e poi il gasdotto Transtunisino, infrastrutture sfruttate oggi per poco più della metà delle loro capacità. che sono di 110 milioni di metri cubi di gas al giorno. Con l’accordo stretto ieri si potrebbe quindi passare dai 2 – 3 miliardi di metri cubi all’anno a 4 – 5 miliardi di metri cubi in 5 anni, facendo così dell’Algeria il primo fornitore di energia dell’Italia.
Deposto nel 2014 il malconcio Abdelaziz Bouteflika, su spinta della piazza il governo di Algeri ha attuato un allontanamento culturale e politico dalla Francia: più che l’aumento delle esportazioni, l’Algeria ha quindi la necessità di assicurarsi un partner forte europeo sia per la sua politica esterna che per quella interna, e su questo starebbe puntando il presidente Abdelmadjid Tebboune.
Con questa operazione l’Algeria diverrà gradualmente il primo fornitore di gas in Italia, per il 40% del suo fabbisogno. Il governo intende anche aumentare la produzione interna di gas, ma nei giorni scorsi il ministro Di Maio e l’ad. di Eni Claudio Descalzi sono stati in Azerbaijan, Qatar, Mozambico e Angola, sempre per implementare le forniture di energia.