Algeria. Guterres cerca di placare le tensioni con il Marocco

di Belkassem Yassine

Il segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, ha invitato al dialogo per “abbassare la tensione” sullo sfondo delle accuse mosse da Algeri al Marocco in merito a un presunto attacco contro alcuni camion algerini, avvenuto alcuni giorni fa.
“Il segretario generale dell’ONU è cosciente della situazione (…) e invita al dialogo per assicurarsi che queste tensioni si calmino”, ha dichiarato una sua portavoce durante il briefing quotidiano d’ieri, aggiungendo che questo appello è stato comunicato attraverso i “vari canali a diversi livelli”.
Ha inoltre indicato che occorre attendere che il nuovo inviato personale del segretario generale dell’ONU per il Sahara, Staffan de Mistura, inizi il suo lavoro sul campo e possa vedere come può contribuire a migliorare la situazione.
Il vice portavoce del segretario generale dell’ONU, Farhan Haq, ha fatto sapere che “i camion algerini si trovavano nella parte orientale del Sahara”. Secondo le autorità di Algeri, i mezzi sarebbero stati attaccati dal Marocco, ma stando ai risultati preliminari dell’inchiesta condotta dall’ONU sul luogo, i camion “si trovavano nella parte orientale del Sahara, vicino a Bir Lahlou”, ha detto Haq, spiegando che la missione ONU “ha trovato due camion registrati in Algeria parcheggiati uno accanto all’altro. “Entrambi i veicoli erano gravemente danneggiati e bruciati”, però niente resti dei presunti tre morti.
Haq ha anche notato che la missione d’osservazione MINURSO ha inviato delle pattuglie il 3 novembre sul luogo del “presunto incidente”, avvenuto il giorno precedente.
In risposta a una domanda sulle ragioni della presenza di questi camion in una zona di operazioni militari quando c’è un altro percorso da prendere, il portavoce ha detto che “non sa perché i due camion siano in quello posto”, indicando che la questione è sotto inchiesta dell’Onu.
Da ricordare che la presidenza algerina, che ha incolpato il Marocco, non ha menzionato il luogo di presunto incidente.
La presidenza algerina aveva infatti parlato di “bombardamento” accaduto in Mauritania, cosa smentita immediatamente dall’esercito mauritano. Gli inquirenti si chiedono quindi cosa ci facevano due camion “civili” algerini in una zona militare, in territorio marocchino? Dove sono le salme dei presunti “uccisi”?
Inoltre va tenuto presente che le frontiere tra i due Paesi sono chiuse dal 1994, e che l’Algeria ha recentemente vietato agli aerei marocchini di sorvolare il proprio spazio aereo ed interrotto le relazioni diplomatiche con il Marocco.