Algeria. Il “nuovo” presidente è Abdelmadjid Tebboune. Bassa l’affluenza alle urne

di Ghazy Eddaly

Cambiare tutto per non cambiare niente. Dopo mesi di accese proteste antigovernative e anti-sistema in Algeria, una rivoluzione pacifica innescatasi con l’annuncio in febbraio della quinta candidatura del malandato presidente Abdelaziz Bouteflika, gli elettori hanno individuato nell’ex premier Abdelmadjid Tebboune, 74 anni, il nuovo capo dello Stato.
Tebboune non è uomo estraneo all’ancien régime e al sistema ad esso collegato: in passato è stato ministro della Comunicazione e della Cultura, ministro delegato alle Comunità locali, ministro per la Pianificazione urbana, ministro ad interim per il Commercio e nel 2017 per quasi tre mesi premier.
Nessun cambiamento radicale quindi, ma va detto che l’affluenza alle urne, dove le rivoluzioni si concludono, è stata molto bassa in quanto osteggiata dai movimenti di opposizione, solo del 39,93%. Tebboune, che ha ottenuto il 58,15% delle preferenze, si è identificato come politicamente indipendente, ma è considerato vicino al generale Ahmed Gaid Salah, nuovo uomo forte del Paese.