Ancora terrorismo in Francia: tre morti a Nizza

Qual è il prezzo del laicismo?

di Enrico Oliari

E’ ancora terrorismo in Francia, a soli pochi giorni dal barbaro assassinio dell’insegnante Samuel Paty da parte di un 18enne poi neutralizzato dalle forze dell’ordine.
In mattinata un 25enne di origini tunisine, indicato come clandestino sbarcato a Lampedusa, ha ucciso tre persone e ne ha ferito in modo grave una quarta nella chiesa di Nizza prima di venire a sua volta colpito ed arrestato dagli agenti subito intervenuti: l’attentatore, armato di un grosso coltello, al grido di “Allah akbar” ha sgozzato il sacrestano della chiesa di Notre-Dame, decapitato una donna e ferito una terza persona sul sagrato, poi nella fuga ha ucciso una donna in un vicino bar.
Nizza è così ripiombata nella paura dopo il gravissimo attentato del 14 luglio 2016, quando il 31enne tunisino Mohamed Lahouaiej-Bouhlel si scagliò con un autocarro sulla folla uccidendo 86 persone e ferendone 458 prima di venire ucciso dalla polizia.
Poco dopo l’azione terroristica presso la chiesa di Notre-Dame, ad Avignone un uomo con un coltello ha urlato “Allah akbar” ed ha tentato di assalire dei poliziotti che lo hanno prontamente ucciso, mentre a Gedda, in Arabia Saudita, vittima di un aggressione con coltello è stata una guardia del consolato francese, ma le sui condizioni non destano preoccupazione.
Gli inquirenti stanno indagando sui possibili contatti fra gli attentatori, ma già il 25 ottobre l’intelligence aveva dato l’allarme su possibili attentati, dopo che la rete di al-Qaeda aveva diffuso inviti a colpire in Francia.
A seguito della morte di Samuel Paty, colpevole per l’attentatore di aver presentato le vignette irriverenti del settimanale satirico Charlie Hebdo durante una sua lezione sulla libertà di espressione, si è innescata una querelle tra il presidente francese Emmanuel Macron e quello turco Recep Tayyp Erdogan, il quale ha arringato la folla accusando il primo di “volere nuove crociate” e di “alimentare l’islamofobia”, arrivando a mettere in dubbio il suo “stato di salute mentale”. Erdogan, che ha promosso il boicottaggio delle merci francesi, ha anche querelato Charlie Hebdo per la vignetta che lo ritrae in mutande mentre alza la sottoveste ad una donna e dice “oh, il profeta”.
In merito all’attacco di oggi il ministero degli Esteri turco ha emesso una nota di solidarietà e vicinanza ai francesi, aggiungendo che “Condanniamo fermamente l’attacco compiuto oggi all’interno della chiesa di Notre-Dame a Nizza e porgiamo le nostre condoglianze ai parenti delle vittime”.
Si tratta non di due mondi, ma di due pensieri che si scontrano, laddove il laicismo ad oltranza francese poco si sposa con il rispetto delle idee e delle sensibilità altrui. Questo ovviamente non giustifica in nessun modo il terrorismo come neppure è accettabile che per motivi tradizionali vengano importati usi ed idee inconciliabili con la cultura dei paesi ospitanti, si pensi all’infibulazione delle ragazze, alla reclusione in casa delle donne o alla violenza omofobica. Vale però il detto “scherza con i fanti, ma lascia stare i santi”, che la redazione di Charlie Hebdo continua a non voler fare proprio. A quale prezzo?