Angola. Elezioni generali: l’opposizione spera che Costa Junior possa spodestare Lourenço

di Alberto Galvi

Milioni di elettori dell’Angola si recheranno alle urne per le elezioni parlamentari il 22 agosto prossimo, tornata in cui verrà eletto anche il nuovo leader del paese.
Il presidente in carica Joao Lourenço sta cercando di conquistare il secondo mandato di cinque anni con il MPLA (Movimento popolare per la liberazione dell’Angola) al governo, che è alla guida del paese da quasi mezzo secolo. Il parlamentare Adalberto Costa è il candidato dell’ex movimento ribelle UNITA (Unione Nazionale per l’Indipendenza Totale dell’Angola), che è diventato il più grande partito di opposizione.
Lourenço è diventato presidente nel 2017, scelto dal suo predecessore José Eduardo dos Santos che si è dimesso dopo quattro decenni di governo. Gli investitori stranieri e gli ambienti economici locali lodano Lourenço come un grande riformatore: ha cercato di stringere legami con nuovi partner come Stati Uniti, Turchia, Emirati Arabi Uniti, Germania e Qatar. Inoltre hanno ottenuto elogi internazionali i suoi sforzi per privatizzare le imprese statali e gli accordi raggiunti con il Fmi (Fondo monetario internazionale).
Metà della popolazione vive ancora in condizioni di estrema povertà. La disoccupazione è stata costantemente superiore al 30 per cento negli ultimi anni, e queste politiche hanno a malapena migliorato il tenore di vita del paese. La privatizzazione delle società statali non ha migliorato le infrastrutture o il sistema sanitario e scolastico. La necessità di diversificare l’economia dipendente dal petrolio, che rappresenta ancora oltre il 90 per cento delle esportazioni, rende il paese estremamente vulnerabile alla volatilità dei prezzi internazionali del greggio.
Le persone al di sotto dei 30 anni costituiscono più di due terzi della popolazione dell’Angola e potrebbero decidere l’esito delle elezioni. Negli ultimi mesi sempre più giovani sono scesi in piazza per chiedere un tenore di vita migliore, ricevendo la dura repressione della polizia.
A pochi giorni dalle elezioni l’opposizione sta elaborando strategie per sfruttare la rabbia dei cittadini frustrati e la crescente pressione sul partito di governo per prendere il potere.