Arabia Saudita. Ancora una petroliera attaccata

di C. Alessandro Mauceri

Le autorità dell’Arabia Saudita hanno denunciato un attacco notturno nei confronti di una petroliera, la BW Rhine battente bandiera di Singapore, mentre era ancorata al terminal dell’impianto del carburante al porto di Jeddah. Il Ministero dell’Energia ha riferito che, in seguito all’attacco, si sarebbe sviluppato un piccolo incendio, prontamente spento dall’equipaggio con l’aiuto dei vigili del fuoco a terra e dei rimorchiatori. “È possibile che un po’ di petrolio sia fuoriuscito dalla nave, ma questo non è stato confermato e la strumentazione indica attualmente che i livelli di petrolio a bordo sono allo stesso livello di prima dell’incidente”, si legge nel comunicato.
Il portavoce del ministero ha condannato “l’attacco terroristico, che segue di poco altri attacchi contro un’altra nave ad al-Shuqaiq, sulla stazione di distribuzione di prodotti petroliferi nel nord di Jeddah e sulla piattaforma di scarico galleggiante della stazione di distribuzione di prodotti petroliferi a Jizan”. Secondo il portavoce “questi atti di terrorismo e vandalismo, diretti contro installazioni vitali, vanno oltre il regno dell’Arabia Saudita, ndr) e le sue strutture vitali alla sicurezza e alla stabilità dell’approvvigionamento energetico al mondo e all’economia globale”.
Quello del 14 Dicembre 2020 alla petroliera BW Rhine è solo l’ultimo di una serie di attacchi diretti a impianti petroliferi dell’area nelle scorse settimane. Il 12 novembre la coalizione aveva intercettato e distrutto due imbarcazioni cariche di esplosivo lanciate dalla provincia di Hudaydah, nello Yemen. Poco dopo però era scoppiato un incendio al terminal del carburante di Jizan.
Il 25 novembre, vicino a Shuqaiq, un’altra esplosione aveva danneggiato la petroliera Agrari, battente bandiera maltese, secondo fonti inglesi causata da una mina, ma la coalizione guidata dai sauditi ha parlato di una nave carica di bombe lanciata contro la petroliera.
Dal canto loro gli Houthi, i ribelli yemeniti accusati di essere responsabili di questi attacchi, hanno confermato solo di aver lanciato un missile contro un impianto petrolifero saudita a Gedda il 23 movembre. Notizia confermata dal ministero saudita dell’Energia saudita, il quale ha ammesso che ad essere colpito è stato un serbatoio di carburante in una stazione di distribuzione del petrolio.
Tutti attacchi, che avrebbero potuto avere impatto sul mercato del greggio. “Si tratta di un incidenti isolati e quindi non abbiamo bisogno di alcun cambiamento significativo nella mentalità o nell’attività”, ha detto Kevin Wright, analista della società di data intelligence Kpler, in un’intervista al consulente Gulf Intelligence con sede a Dubai. “Continueremo a monitorare questi eventi, ma hanno un impatto limitato”. Nessun impatto sul prezzo del petrolio quindi, e di conseguenza sul costo dei carburanti. Almeno per ora.