Arabia Saudita: fermo impegno nel difendere la causa palestinese

Mentre al Cairo si tiene il vertice arabo di emergenza per discutere della ricostruzione della Striscia di Gaza, fonti saudite hanno affermato che la partecipazione del Regno al vertice arabo di emergenza al Cairo riflette il fermo impegno dell’Arabia Saudita nel difendere le questioni arabe, in particolare la causa palestinese.

L’Arabia Saudita respinge qualsiasi tentativo di cambiare la realtà politica o demografica nei territori occupati, continuando al contempo a lavorare con i partner internazionali per garantire la pace e la stabilità nella regione.

L’Arabia Saudita ha ribadito la sua ferma posizione sulla questione palestinese durante la sua partecipazione al vertice arabo di emergenza tenutosi al Cairo, sottolineando che il raggiungimento di una pace giusta e globale non può essere raggiunto senza un chiaro impegno a istituire uno Stato palestinese indipendente sui confini del 1967, con Gerusalemme come capitale, in conformità con le risoluzioni internazionali e l’Iniziativa di pace araba, come rivelato da fonti saudite.

Nel frattempo, le recenti posizioni arabe si basano sulle decisioni del vertice arabo e islamico ospitato a Riyadh nel novembre 2024, che rappresentano la base della posizione araba nei confronti degli sviluppi in Palestina, in particolare il rifiuto di qualsiasi tentativo di sfollare con la forza i palestinesi e la condanna delle dichiarazioni israeliane e americane che chiedono l’annessione della Cisgiordania o l’imposizione di un’amministrazione straniera sulla Striscia di Gaza, poiché la questione palestinese riceve grande attenzione dall’Arabia Saudita, che adotta posizioni ferme e di sostegno ai diritti del popolo palestinese in vari forum internazionali.

L’Arabia Saudita ha affermato il suo impegno a spingere per una soluzione politica giusta, annunciando in precedenza, in collaborazione con il Joint Arab and Islamic Ministerial Committee, il Regno di Norvegia e l’Unione Europea, il lancio dell’International Alliance to Implement the Two-State Solution, in una mossa che riflette un nuovo impegno internazionale a porre fine al conflitto in un quadro giusto e sostenibile. Riyadh ha ospitato il primo incontro dell’alleanza, a cui hanno partecipato rappresentanti di circa 90 paesi e organizzazioni internazionali, in una chiara indicazione di ampio sostegno internazionale per porre fine all’occupazione e stabilire uno stato palestinese indipendente.

Sul piano umanitario, l’Arabia Saudita è stata rapida nel fornire sostegno e soccorso fin dall’inizio della crisi nella Striscia di Gaza, implementando una campagna di donazioni popolari che ha superato i 707 milioni di riyal sauditi, inviando aiuti tramite ponti aerei e marittimi, oltre al sostegno finanziario mensile che l’Arabia Saudita fornisce ai fratelli palestinesi per alleviare le ripercussioni della crisi.

Allo stesso tempo, l’Arabia Saudita ha fornito un sostegno finanziario mensile ai palestinesi per affrontare la situazione umanitaria nella Striscia di Gaza e nei suoi dintorni, fornendo un sostegno mensile superiore a 5,3 miliardi di dollari per contribuire a sostenere i nostri fratelli in Palestina. Il Regno afferma di prestare la massima attenzione alla causa palestinese, che è la sua questione centrale e prioritaria. Fin dall’inizio della crisi, ha fatto ogni sforzo possibile per contenere la crisi nella Striscia di Gaza e affrontare la critica situazione umanitaria. Il Regno è stato in grado di unificare la posizione araba e islamica nei confronti di questa crisi presiedendo il comitato ministeriale assegnato dallo straordinario vertice congiunto arabo-islamico per sostenere i nostri fratelli in Palestina, affrontare l’aggressione israeliana sulla Striscia di Gaza e rompere l’assedio imposto su di essa, il che ha portato un certo numero di paesi amici a riconoscere lo Stato di Palestina e a chiedere che lo Stato di Palestina venga accettato come membro a pieno titolo delle Nazioni Unite.