di Francesco Cirillo –
Con un annuncio che ha sorpreso molti analisti il re saudita Salman ha nominato principe ereditario il figlio 31enne Mohammed bin Salman, esautorando il 57enne Mohammed bin Nayef. La rapida scalata al potere di Mohammed bin Salman, che è ministro della Difesa saudita, è giunta alla sua conclusione in quanto potrebbe essere il prossimo sovrano dell’Arabia Saudita.
Il figlio di re Salman è conosciuto a Riyad per aver un carattere vulcanico e di aver l’abitudine di far terra bruciata intorno a lui. Nel periodo in cui il padre era ministro della Difesa (2011 – 2015) esautorò ben 4 viceministri. Il nuovo principe ereditario ha una visione di un regno saudita molto più dirompente nella politica estera del Medio Oriente; nel 2015 ha lanciato la controversa campagna militare saudita nello Yemen, che doveva avere l’obiettivo di contrastare il golpe, ancora in corso, dei ribelli houthi. Oggi la guerra in Yemen continua senza che Riyad abbia raggiunto i suoi principali target.
Nonostante lo Deep state saudita veda con molta riluttanza la nomina del 31enne ministro della Difesa ad erede al trono, Mohammad bin Salman ha tutte le carte per mantenere il potere a Riyad anche grazie al suo legame, consolidato durante il Summit di Riyad del 24-25 maggio con il genero di Trump Jared Kushner.
Ma a Washington, principalmente alla CIA e al Pentagono, alcuni vedono con molta preoccupazione la sua nomina visto il suo atteggiamento interventista nelle aeree di crisi dello scacchiere mediorientale. Dal punto di vista interno il neo erede scommette tutto sul programma Vision 2030, l’ambizioso piano che punta a diversificare l’economia saudita, fortemente dipendente dal petrolio.
