Arabia Saudita. Rimpasto di governo: il nuovo ministro degli Esteri è Ibrahim al-Assf

di Mohamed Ben Abdallah

Il re dell’Arabia Saudita, Salman bin Abdulaziz al-Saud, ha disposto oggi con un decreto un rimpasto del governo che prevede, fra i più evidenti, la sostituzione del ministro degli Esteri Adel al-Jubeir con Ibrahim Abdulaziz al-Assaf, il quale era già stato ministro delle Finanze dal 1996 al 2016.
Al-Jubeir, che era stato ambasciatore negli Usa, aveva adottato una politica aggressiva nel campo degli Esteri, si pensi all’intervento della coalizione a guida saudita nella guerra dello Yemen contro i ribelli Houthi, appoggiati dall’Iran, ed a sostegno del presidente Abd Rabbo Mansur Hadi, deposto dal golpe del 2015.
Al-Assaf, 70 anni, era finito nel turbine delle purghe saudite operate dal controverso erede al trono Mohammed bin Salman, ma poi era risultato innocente ed era stato riabilitato. Si tratta del secondo caso nella storia del paese mediorientale in cui il ministro degli Esteri non proviene dalla famiglia reale.
Al-Jubeir, criticato in passato dalle cancellerie di mezzo mondo per la sua dialettica non proprio diplomatica (al canadese Justin Trudeau, che chiedeva il rilascio di attivisti, aveva detto di smetterla di trattare l’Arabia Saudita come una “repubblica delle banane”), è stato nominato ministro di Stato.
Tra le altre figure interessate dal rimpasto vi sono Abdullah bin Bandar bin Abdulaziz, che è stato nominato ministro della Guardia nazionale; Turki Shabbaneh, ministro dei Media; Hamad al-Sheikh, ministro dell’Istruzione; Musaid al-Aiban passa dal ruolo di ministro di Stato a quello di consigliere alla Sicurezza nazionale; Sultan bin Salman passa da presidente dell’Autorità del turismo a quella spaziale: Turki al-Sheikh lascia l’Autorità per lo sport per presiedere quella per l’intrattenimento. Sostituiti anche alcuni governatori regionali.