Armenia e Nagorno Karabakh: l’Ambasciatore azero Sadiqov, ‘Erevan ha occupato il 20% del territorio dell’Azerbaigian’

Egregio Direttore,

Nagorno karabakvorremmo con la presente offrire qualche breve commento e considerazione in relazione all’articolo del 18 Novembre a firma di Giacomo Dolzani “L’Armenia sceglie la Russia, aderirà all’Unione Doganale. Sulla scelta pesano Karabakh e sicurezza nazionale”.
Nell’articolo l’autore fa riferimento al conflitto armeno-azerbaigiano del Nagorno Karabakh in modo, ci spiace dire, confuso e inesatto. Scrive infatti: ”La questione del Nagorno Karabakh infatti causa di gravi controversie con Baku, sfociate anche in una guerra che, benché abbia visto la schiacciante vittoria delle truppe armene, l’indipendenza della regione dall’Azerbaigian ed una successiva tregua costantemente violata, sono causa di notevoli preoccupazioni.” E anche in seguito parla di “spinte espansionistiche azere”.
Ciò, cosi descritto, lascerebbe spazio ad errate interpretazioni. Non si può parlare infatti di “spinte espansionistiche” quando il Nagorno Karabakh è una Regione dell’Azerbaigian, occupata dall’Armenia da più di 20 anni, insieme a 7 Regioni, azerbaigiane, circostanti.
Con l’occupazione militare l’Armenia ha occupato, in cifre, il 20% del territorio dell’Azerbaigian, inclusa la Regione del Nagorno-Karabakh causando distruzioni e rovina.
Tale occupazione ha causato la morte di 30 mila civili, azerbaigiani. Ha costretto cittadini azerbaigiani del Nagorno Karabakh ad abbandonare le proprie case ed a vivere in una condizione di “profughi interni”.
Oggi in Azerbaigian vive oltre un milione di profughi: 250 mila azerbaigiani che vivevano in Armenia storicamente prima del 1988, quando sono stati oggetto di una vera pulizia etnica da parte dell’Armenia, e oltre 750 mila provenienti dai territori dell’Azerbaigian occupati.
Quando si parla di Nagorno Karabakh è importante ricordare che ci sono quattro risoluzioni del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, n.822, 853, 874 e 884 del 1993, che invocano il ritiro delle forze armate armene dai territori dell’Azerbaigian occupati, che sono state ripetutamente ignorate, così come altri documenti dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, del Consiglio d’Europa, dell’Unione Europea etc. Ultima in ordine temporale la Risoluzione del Parlamento Europeo del 23 ottobre di quest’anno, in cui nel paragrafo 16 si dice che la risoluzione del conflitto del Nagorno-Karabakh dovrebbe essere conforme alle risoluzioni del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite e ai principi fondamentali del Gruppo di Minsk dell’Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa (OSCE) sanciti nella dichiarazione comune dell’Aquila del 10 luglio 2009.
L’autore fa poi inoltre riferimento ai fondi destinati agli armamenti dall’Azerbaigian. Se avesse consultato le statistiche avrebbe saputo che la proporzione di fondi dedicati agli armamenti in Armenia è maggiore che in Azerbaigian e che, proprio per far fronte a ciò e agli aiuti che l’Armenia riceve dagli stati amici, il nostro Stato è obbligato ad aumentare i suoi armamenti. Le spese del bilancio statale dell’anno 2013 della Repubblica dell’Azerbaigian sono di 25.310.250.000 USD, e le spese per la Difesa di 3.443.446.540 USD, cioè il l3 per cento del bilancio statale della Repubblica dell’Azerbaigian. Ma le spese del bilancio statale dell’anno 2013 della Repubblica dell’Armenia, sono di 2.200.000.000 USD, mentre le spese per la Difesa 451.000.000 USD, cioè il 20 per cento del bilancio statale della Repubblica dell’Armenia.
Vorremmo ripetere, anche in questa occasione, che l’Azerbaigian ha un profondo desiderio di pace, e che consideriamo estremamente riduttivo parlare di “preoccupazioni” rispetto alla questione del Nagorno Karabakh, che per il nostro paese rappresenta un dramma con cui quotidianamente ci confrontiamo. Assolutamente errato parlare di “minacce di invasione” da parte azerbaigiana su Erevan. Ma difficilmente la pace potrà essere raggiunta senza il ritiro delle Forze militari dell’Armenia dai territori dell’Azerbaigian. Il modo migliore è non cercare supporto, al fine di mantenere occupati i territori dell’Azerbaigian da parte dell’Armenia. L’Azerbaigian, in conformità con i principi e le norme del diritto internazionale e lo Statuto dell’ONU, ha diritto di liberare i suoi territori sotto occupazione.
A tal proposito anche in precedenti articoli il vostro autore presentava una versione storica che, purtroppo, siamo costretti a definire ”filo-armena”, portando dunque a dare informazioni errate, che offrono al lettore italiano una realtà distorta.

Ambasciatore Vaqif Sadiqov