AstraZeneca: ancora tagli alle forniture. Indagini su casi di coagulazione e su decessi

Al momento tuttavia si parla di casualità. In Italia bloccati due lotti in attesa delle indagini dell’Istituto superiore di Sanità.

di Enrico Oliari

L’anglo-svedese AstraZeneca ha annunciato oggi una nuova riduzione della fornitura di vaccini all’Unione Europea nel primo trimestre, passando dalle 90 milioni di dosi preventivate a 30 milioni, ovvero a un terzo di quanto previsto dal contratto. Un annuncio che si inserisce nella polemica per il già annunciato calo delle forniture di febbraio, ed il commissario Ue per il Mercato unico, Thierry Breton, ha fatto sapere che “Vedo l’impegno dell’azienda farmaceutica, ma non il massimo sforzo possibile. Questo non basta per rispettare gli obblighi assunti nel primo trimestre, ed è ora che il cda di AstraZeneca si assuma la sua responsabilità fiduciaria e faccia ciò che deve fare per adempiere agli impegni assunti”.
Il calo delle forniture, in un momento in cui sono in corso piani vaccinali in tutta l’Unione Europea, arriva però in un momento in cui si segnalano da più parti decessi avvenuti poco dopo l’inoculazione del vaccino di AstraZeneca, morti sospette che però potrebbero essere casuali e non direttamente causate dalla vaccinazione.
Sono tre le morti segnalate in Italia, mentre un militare della Guardia di Finanza in servizio presso la stazione navale di Taranto è entrato in coma poco dopo l’iniezione, ma già l’Asl locale ha comunicato un suo miglioramento.
Ieri alcuni paesi tra cui Danimarca, Islanda e Norvegia hanno sospeso la somministrazione del vaccino di AstraZeneca in quanto sarebbero stati individuati casi di coagulazione del sangue con due decessi, ma sia l’Ema, l’Agenzia europea del farmaco, che l’azienda produttrice hanno ribadito che al momento non ci sono indicazioni che i fatti siano collegati. AstraZeneca ha spiegato in un comunicato che “I numeri su questo tipo casi (di coagulazione) sono molto più bassi in coloro che sono vaccinati rispetto a quanto ci si aspetterebbe nell’insieme della popolazione”.
Domenica scorsa le autorità austriache hanno bloccato la somministrazione di un lotto del vaccino di AstraZeneca, il numero ABV5300, in quanto poco dopo la somministrazione delle dosi una donna è morta e un’altra è stata ricoverata per embolia polmonare, ed anche in Italia l’Aifa ha reso noto di aver disposto in via precauzionale il divieto dell’utilizzo di un lotto di AstraZeneca, il numero ABV2856, “a seguito d alcuni eventi avversi in concomitanza temporale con la somministrazione di dosi” appartenenti ai lotti ABV6096 e ABV2856, pur specificando che “al momento non è stato stabilito alcun nesso di casualità tra la somministrazione del vaccino e tali eventi”.
Si tratta quindi di misure precauzionali, in attesa dell’esito delle indagini dell’Istituto superiore di Sanità.