Australia. Djokovic: continua l’intricata vicenda dei visti a pochi giorni dall’inizio degli Australian Open

di Alberto Galvi

A pochi giorni dall’inizio degli Australian Open di tennis il serbo Novak Djokovic rischia l’espulsione, dal momento che il governo australiano gli ha revocato il visto per la seconda volta.
Il ministro dell’Immigrazione australiano Alex Hawke ha annullato nuovamente il visto a Djokovic dopo che un tribunale ha annullato una precedente revoca e lo ha rilasciato lo scorso 10 gennaio dal centro di detenzione per immigrati.
Il ministro si è infatti servito del Migration Act per esercitare il suo potere di annullare il visto del tennista serbo. Gli avvocati di Djokovic dovrebbero presentare ricorso come hanno fatto con successo dopo il primo annullamento.
La controversia aveva persino inizialmente messo a dura prova i rapporti diplomatici tra l’Australia e la Serbia.
Djokovic ha affermato di essere risultato positivo al COVID-19 il 16 dicembre scorso e quindi di non necessitare della vaccinazione contro il coronavirus per entrare nel paese.
Il primo ministro Scott Morrison ha accolto con favore l’imminente espulsione di Djokovic, affermando che l’Australia ha raggiunto uno dei tassi di mortalità per pandemia più bassi al mondo.
Djokovic ha deciso di impugnare la decisione della sentenza che potrebbe portarlo a un’altra lunga battaglia legale, ma il tempo stringe per convincere le autorità australiane a fargli disputare gli Australian Open, che inizieranno il prossimo 17 gennaio.