Tigré. Dopo l’accordo di pace il premier etiope Ahmed ha tenuto i suoi primi colloqui con i leader tigrini

di Alberto Galvi

Il primo ministro etiope Abiy Ahmed ha tenuto i suoi primi colloqui con i leader tigrini da quando è stato firmato un accordo di pace che pone fine a due anni di guerra. Abiy ha incontrato gli alti dirigenti delle forze della regione del Tigré, circa tre mesi dopo che il governo di Addis Abeba e il TPLF (Fronte popolare di liberazione del Tigray) hanno firmato accordi per cessare definitivamente le ostilità.
Il conflitto, che a volte si è esteso dal Tigré alle vicine regioni di Amhara e Afar, ha ucciso migliaia di persone, ha provocato milioni di sfollati e lasciato centinaia di migliaia di individui sull’orlo della carestia. Secondo i termini dell’accordo di pace, il TPLF ha accettato di disarmare e ristabilire l’autorità del governo federale in cambio del ripristino dell’accesso al Tigré, che è stato in gran parte tagliato fuori dal mondo esterno durante la guerra.
Questa è stata la prima volta che Abiy ha tenuto consultazioni con il cosiddetto Comitato di coordinamento per l’attuazione dell’accordo di pace istituito dopo la firma del 2 novembre nella capitale sudafricana Pretoria. Tra i partecipanti c’erano il vice primo ministro e ministro degli Esteri etiope Demeke Mekonnen e il capo delle Forze armate del TPLF Getachew Reda.
Da quando l’accordo è stato firmato c’è stata una ripresa su piccola scala delle consegne di aiuti al Tigré, che ha dovuto affrontare a lungo gravi carenze di cibo, carburante, denaro e medicinali. I servizi di base, come le comunicazioni, le banche e l’elettricità, sono stati lentamente ripristinati nella regione.
Il TPLF ha annunciato di aver iniziato il disarmo, mentre si sono ritirati gradualmente i militari eritrei. Gli Stati Uniti hanno imposto sanzioni contro l’esercito eritreo, così come per il partito politico del presidente Isaias Afwerki per il nel conflitto.