Australia. Patto di sicurezza: Tokio e Canberra contro la presenza militare della Cina nell’Indo Pacifico

di Alberto Galvi

Australia e Giappone hanno deciso di condividere un patto di sicurezza finalizzato a contrastare la crescente presenza militare della Cina nella regione dell’Indo Pacifico.
Il primo ministro australiano Anthony Albanese e il suo omologo giapponese Fumio Kishida hanno concordato di rafforzare i legami di sicurezza nell’incontro annuale dei leader di Australia e Giappone nella città di Perth.
Nel quarto vertice Albanese e Kishida hanno discusso tra le varie cose della crescente preoccupazione per le provocazioni militari cinesi verso Taiwan, dopo che il presidente Xi Jinping si è assicurato un terzo mandato come leader al congresso biennale del Partito Comunista, dove tra l’altro ha ribadito l’intenzione di annettere l’isola di Formosa.
Come parte di una partnership più stretta, l’esercito giapponese si addestrerà e si eserciterà in Australia insieme al personale delle forze di difesa australiane. Inoltre sarà potenziato lo scambio di informazioni tra i due paesi, con pene più severe per contrastare le fughe di informazioni.
Con questo accordo si compie un altro passo verso l’adesione del Giappone alla potente alleanza “Five Eyes” per la condivisione tra i servizi di intelligence di Australia, Regno Unito, Canada, Nuova Zelanda e Stati Uniti. Questo rafforzerà anche il Quad, l’alleanza militare formata da Australia, India, Giappone e Stati Uniti.
Australia e Giappone non hanno agenzie di intelligence del livello della CIA (Central Intelligence Agency) statunitense, dell’MI6 (Military Intelligence, Section 6) britannica o dell’FSB (Federal Security Service) russa. Australia e Giappone hanno però capacità formidabili nel fornire informazioni grazie a strumenti elettronici di intercettazione e a satelliti ad alta tecnologia.
Albanese e Kishida hanno anche discusso del cambiamento climatico, esprimendo sostegno all’obiettivo di riduzione delle emissioni nette di carbonio “zero” e decidend di aumentare gli investimenti nella tecnologia dell’energia pulita.