Austria. Migranti: Doskozil, ‘pronti a schierare esercito’. Già al Brennero 4 blindati

di Marco Pugliese –

Il ministro della Difesa austriaco, Hans Peter Doskozil, ha dichiarato oggi sul quotidiano Kronenzeitung che “molto presto alle frontiere con l’Italia verrà schierato l’esercito. Se l’Italia non allenterà i flussi dei migranti, sarà una conseguenza logica”. L’idea del ministro è di inviare 750 militari e quattro mezzi blindati al confine del Brennero al fine di respingere i migranti che tentano di passare nonostante il Trattato di Dublino obblighi loro la permanenza in Italia.
Le affermazioni di Doskozil non sono andate giù al premier italiano Paolo Gentiloni, che dal Salone del Mobile di Milano ha risposto che l’eventuale iniziativa austriaca rappresenterebbe “un fatto molto grave. Negativo per l’economia e brutto segnale per l’Europa”.  “Vedremo di che cosa si tratta – ha continuato il premier – se si tratta di parole, non ci saranno conseguenze sul terreno. Se, invece, ci saranno muri significherà aver dimenticato che i problemi vanno affrontati insieme”.
Tant’è che i blindati al Brennero ci sono arrivati veramente, in tarda mattinata: un portavoce del ministero della Difesa ha tuttavia precisato che “Non si tratta di carri armati, bensì di veicoli pesanti senza armi, che possono bloccare le strade. Sono stati già usati nella crisi dei rifugiati del 2015-16”.
Si è poi appreso che il segretario generale del ministero degli Affari esteri e della Cooperazione internazionale Elisabetta Belloni ha convocato alla Farnesina l’ambasciatore austriaco a Roma René Pollitzer.
Tuttavia è il quadro più generale a preoccupare l’Italia, paese che dall’inizio dell’anno ha accolto 85mila persone, perlopiù migranti africani, mentre i paesi dell’Unione Europea continuano a fare resistenza ad una collaborazione fattiva, a cominciare dai ricollocamenti dei profughi.
Francia e Spagna hanno già fatto sapere di essere intenzionate a non aprire i porti alle navi delle ong, dopo che lo stesso governo italiano aveva minacciato di fare altrettanto; Andres Anvelt, ministro dell’Interno dell’Estonia e cioè del paese presidente di turno dell’Ue, ha fatto sapere che in occasione del Consiglio interni che si terrà a Tallinn fra due giorni si ascolterà l’Italia, ma che non verranno prese in quella sede decisioni. Dai Ventotto, insomma, continuano ad arrivare fondi e pacche sulle spalle, ma niente di più, nonostante l’Italia, uno dei principali finanziatori dell’Unione Europea, abbia contribuito largamente alla ricostruzione post-sovietica dell’Europa orientale.
La prova provata è stata l’aula quasi deserta (una trentina di deputati) dell’Europarlamento di questa mattina, dove in tema di conclusione della chiusura del semestre europeo il tema centrale sarebbe dovuto essere quello degli sbarchi e delle migrazioni nel Mediterraneo, del sostegno “all’Italia eroica”: “Siete ridicoli”, ha esclamato il capo della Commissione Jean-Claude Juncker.