Austria. Scandalo per un video che incastra Strache: è crisi, elezioni in settembre

Il vicecancelliere prometteva a una sedicente nipote di un oligarca russo quote della stampa austriaca e appalti in cambio di fondi per la campagna elettorale.

di Guido Keller

A una settimana dalle elezioni europee il governo austriaco di destra guidato dal cancelliere Sebastian Kurz (Övp) si spacca. A determinare la crisi di governo è stato un video di 7 ore girato ad Ibiza nel 2017 che comproverebbe la disponibilità dell’estrema destra del vicecancelliere Heinz-Christian Strache (Fpö) a cooperare con la Russia di Vladimir Putin: nel video Strache e il capogruppo dello stesso partito Johannes Gudenius promettevano a Aljona Makarowa, sedicente nipote di un oligarca russo ma in realtà un’attrice complice di chi aveva piazzato la telecamera nascosta, di investire circa 250 milioni di euro per l’acquisizione di quote della stampa austriaca, compreso il 50% del quotidiano Kronen Zeitung.
Non è la prima volta che si parla di presunti legami fra le destre estreme europee e il Cremlino, e la disponibilità di Strache a trattare dando ai russi il controllo di parte della stampa austriaca spinge il cittadino medio a porsi delle domande in tal senso. Già è stato appurato che moti profili Facebook e di altri social che diffondono fake news sempre a vantaggio della destra hanno sede proprio in Russia.
Strache nel video promette a Makarowa enormi favori, anche appalti truccati in cambio della promessa di ingenti fondi per la campagna elettorale. In sua difesa ha parlato di una “campagna di disinformazione di insuperabile meschinità”.
Lui e Gudenius si sono dimessi dopo che ieri in mattinata il cancelliere Kurz aveva detto di non voler più avere ulteriori collaborazioni con il suo vice, e nel tentativo di salvare il governo è stato nominato vicepremier l’ex candidato alla presidenza della Repubblica, il Fpö Norbert Hofer.
Kurz ha poi incontrato il presidente della Repubblica Alexander Van der Bellen, il quale ha ravvisato la necessità di arrivare a elezioni anticipate, che si terranno in settembre.