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A poche ora dalla sua designazione, il nuovo governo di centro-destra (Oevp) – ultradestra (Fpoe) si impone sulla scena politica europea con la proposta di concedere ai cittadini italiani residenti in Alto Adige e che all’ultimo censimento si sono dichiarati di lingua tedesca, cioè il 69,64 per cento, la cittadinanza austriaca. Sessa cosa per quelli di lingua ladina.
D’altro canto il leader del Fpoe, il vicecancelliere Heinz-Christian Strache, non ha mai fatto mistero di voler spingere per l’autodeterminazione dell’Alto Adige – Suedtirol, ed oggi che con il suo partito xenofobo ed anti europeista è riuscito a portare a casa i ministeri degli Esteri (Karin Kneissl), Difesa (Mario Kunasek) e Interno (Herbert Kickl), Sanità e Sociale (Beate Hartinger) e Infrastrutture (Norbert Hofer), ha già delineato la sua strategia. Tuttavia già nel 2016, in occasione del ballottaggio alle presidenziali, aveva dichiarato in un’intervista per Repubblica di voler “rimarginare la ferita attuale e quindi di concedere al Tirolo la possibilità di tornare unito autodeterminandosi. Perché non può decidere se far parte dell’Italia o dell’Austria?”.
Soddisfazione è stata espressa dai leader dei partiti secessionisti altoatesini, dalla Suedtiroler Freiheit ai Freiheitlichen, e il consigliere regionale Sven Knoll ha notato che “Sulla scena internazionale la doppia nazionalità si è dimostrata un mezzo per proteggere le minoranze in tutto il mondo e per il Sudtirolo (Alto Adige) il recupero della cittadinanza austriaca non sarebbe solo una riparazione storica, ma soprattutto una difesa per il futuro”.
Il presidente dell’Europarlamento Antonio Tajani, considerando che “E’ importante che il programma di governo austriaco non preveda l’uscita dall’Ue, un ‘Oexit’, ha affermato che l’iniziativa del doppio passaporto agli altoatesini rappresenta “una mossa velleitaria, non distensiva. L’Europa ha tanti difetti ma ha chiuso la stagione dei nazionalismi”.
Tajani incontrerà il cancelliere Sebastian Kurz a Bruxelles nei prossimi giorni.
