Autorità greche fermano nave carica di esplosivi: era diretta in Libia. Partita dalla Turchia

di Vanessa Tomassini – 

Secondo il quartier generale della Guardia costiera ellenica, il 6 gennaio scorso è stata rilevata da una barca di soccorso la nave “Andromeda”, battente bandiera Tanzania, in navigazione nel tratto di mare di Agios Nikolaos, Creta, per il controllo della nave e del carico da parte di uomini per operazioni speciali della piattaforma OS – EL.AKT. e dell’ufficio doganale di Creta.
L’8 gennaio è stato ritenuto necessario controllare a fondo il carico di questa imbarcazione, composto da 29 container e undici serbatoi di Gpl. Per questo motivo, al comandante della nave Andromeda è stato ordinato di arrivare al porto di Heraklion, sempre a Creta, accompagnato da una motovedetta della guardia costiera greca.
A bordo sono stati trovati otto membri dell’equipaggio, di cui due ucraini, cinque indiani e un albanese in conformità con i documenti di spedizione della nave, mentre i contenitori erano stati caricati nel porto turco di Mersin, dopo lo scalo a Gibuti ed in Oman.
Dopo che l’intero carico è stato portato a terra, è stato effettuato un controllo che ha confermato il contenuto dei 29 container, che sono risultati pieni di esplosivi, detonatori ed altre apparecchiature, mentre gli 11 serbatoi per il GPL erano invece vuoti.
Durante l’inchiesta preliminare condotta si è scoperto che il comandante della nave era stato incaricato dal proprietario della stessa di raggiungere il porto di Misurata, in Libia, per consegnare e distribuire l’intero carico, contravvenendo al regolamento 2016/44 sulle misure restrittive dovute alla situazione nel paese nordafricano e che abroga il regolamento (CE) 204/2011 e successive modifiche, che vietano la vendita, la fornitura, il trasferimento o l’esportazione, direttamente o indirettamente, di attrezzature che potrebbero essere utilizzate per la repressione interna; secondo l’embargo imposto anche dalle Nazioni Unite; inoltre le carte nautiche della nave non contenevano i passaggi a Gibuti ed Oman. Pertanto, l’equipaggio, a seguito di un mandato del procuratore di primo grado del Pireo, è stato arrestato e portato davanti alla corte per gravi violazioni degli articoli del Codice Civile, mentre la nave e il relativo carico sono stati posti sotto sequestro.
Del caso è stato informata l’autorità europea competente per la lotta contro il riciclaggio di denaro e il fondo per il terrorismo e il controllo dello stato patrimoniale, al fine di trattare la questione di sua competenza. Non è chiaro a chi fosse destinato il materiale, se agli islamisti o ad altre milizie.