Azerbaijan. Aliyev, ‘ci stiamo sviluppando con successo in ogni area’

I risultati del primo trimestre del 2022.

Red

Il presidente della Repubblica dell’Azerbaijan, Ilham Aliyev, ha presieduto un incontro dedicato ai risultati del primo trimestre del 2022, pronunciando un discorso di apertura che ha messo in rilievo il lavoro svolto e gli obiettivi per il resto dell’anno.
Ha sottolineato innanzitutto come nel trimestre il Paese si sia sviluppato con successo in ogni sfera. In relazione al settore economico, Aliyev ha dichiarato che “I nostri indicatori economici sono molto promettenti secondo i risultati del primo trimestre: il PIL è cresciuto del 6,8%. È un bel risultato nel periodo post-pandemia. La nostra economia non petrolifera è cresciuta di oltre il 10%. La crescita della produzione industriale è del 4%, della produzione industriale non petrolifera del 18%. Il nostro fatturato nel commercio estero è cresciuto del 60%. Il nostro export è raddoppiato. Qui dobbiamo prendere in considerazione anche l’aumento dei prezzi petroliferi. Le esportazioni non petrolifere sono aumentate del 45%. Il nostro debito estero è crollato. Lo scorso aprile, il nostro debito estero ammontava al 18% del PIL, mentre oggi è il 12.5%. Vale a dire che il nostro debito estero è stato ridotto di 600 milioni di dollari. La nostra bilancia commerciale con l’estero è molto positiva. Il surplus supera i 5 miliardi di dollari in soli tre mesi. Anche le nostre riserve valutarie sono cresciute in tre mesi. Entro la fine dell’anno la crescita complessiva sarà sostanziale, se il ritmo di sviluppo sarà sostenuto”.

Lo scorso anno l’Azerbaigian ha avviato lavori di restauro nei territori liberati e assicurato l’accettazione della nuova realtà nell’arena internazionale, ha ricordato il presidente, sottolineando che “le principali organizzazioni internazionali del mondo hanno riconosciuto la nuova realtà”. Aliyev ha citato un evento internazionale svoltosi di recente a Shusha sotto l’egida dell’ONU, dedicato al 30mo anniversario dell’adesione dell’Azerbaigian all’ONU. Tale evento “ha dimostrato ancora una volta che l’ONU è un organismo che riconosce pienamente l’integrità territoriale dell’Azerbaigian. La più grande istituzione internazionale dopo l’ONU è il Movimento dei Paesi Non Allineati. L’Azerbaigian attualmente presiede il Movimento dei Paesi non allineati e, come sapete, con l’approvazione e il sostegno di tutti gli Stati membri, la nostra presidenza è stata prorogata per un altro anno. Il Movimento dei Paesi non allineati ha mostrato una posizione equa sul precedente conflitto. L’Organizzazione della Cooperazione Islamica ha più volte adottato giuste decisioni/risoluzioni durante gli anni dell’occupazione. Anche l’OSCE ha abbracciato le nuove realtà. Sebbene de jure, il Gruppo OSCE di Minsk continui a detenere il mandato, può essere considerato di fatto non valido a causa della risoluzione del conflitto. Il formato dei co-presidenti non è funzionale. L’OSCE può svolgere la sua parte in quanto importante organizzazione internazionale. La società civile, i rappresentanti dei media e le persone che influenzano l’opinione pubblica potrebbero incontrarsi sotto gli auspici dell’OSCE per normalizzare i legami tra Azerbaigian e Armenia. L’Unione Europea è impegnata nella normalizzazione delle relazioni tra Azerbaigian e Armenia”.

Il presidente ha evidenziato anche che “l’Azerbaijan ha avanzato una proposta composta da cinque principi per normalizzare le relazioni tra i due paesi e la parte armena ha accolto favorevolmente questa proposta. Così viene riconosciuta l’integrità territoriale dell’Azerbaigian e l’Armenia rinuncia alle sue rivendicazioni territoriali sull’Azerbaigian”, accogliendo con favore il fatto che i ministri degli Esteri dell’Azerbaijan e dell’Armenia abbiano avuto di recente una conversazione telefonica, la prima degli ultimi 30 anni.
“Da sottolineare – ha specificato Aliyev – che l’Azerbaigian sta ricostruendo i propri territori liberati utilizzando al 100% capitali propri. Il paese non ha ricevuto assistenza né durante l’occupazione, né dopo”. “Abbiamo creato una nuova realtà, grazie alle nostre proprie risorse”, ha dichiarato, ricordando anche che “Il lavoro nel Karabakh e nello Zangezur Orientale deve essere attuato in modo centralizzato”. “Siamo favorevoli a un lavoro tangibile e abbiamo una visione molto chiara per lo sviluppo futuro della regione. Sappiamo esattamente cosa vogliamo e continueremo a sfruttare ogni opportunità per raggiungere i nostri obiettivi. Queste sono le principali problematiche legate al periodo post-conflitto. La maggior parte di questo lavoro è stato svolto nel 2021 e parte nei primi tre mesi di quest’anno. Questo ci dà l’opportunità di dire, se tutto questo sarà attuato, che ci sarà pace nella regione, in tutto il Caucaso meridionale, ci sarà calma, i rischi di guerra saranno notevolmente ridotti e potremo vivere comodamente. Saremo in grado di costruire e creare, aspetto caratteristico del popolo azerbaigiano.”