Bahrein. Stabilite piene relazioni diplomatiche con Israele

di Alberto Galvi

Il Bahrein e Israele hanno deciso di stabilire piene relazioni diplomatiche, dopo che Trump ha parlato con il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu e il re del Bahrein Hamad bin Isa Al Khalifa. L’accordo arriva dopo che Israele e gli Emirati Arabi Uniti hanno annunciato un arrangiamento simile il mese scorso. Il Bahrein si unirà a Israele e agli Emirati Arabi Uniti per una cerimonia della firma alla Casa Bianca il 15 settembre prossimo.
Il Bahrein è un piccolo regno insulare vicino all’Arabia Saudita, ed è considerato uno Stato partner affidabile dagli Usa. Il Paese arabo ospita infatti la Quinta Flotta navale statunitense.
Dal punto di vista politico il piccolo Paese del Golfo dipende molto dall’Arabia Saudita, la quale inviò durante la Primavera araba del 2011 carri armati per reprimere le proteste popolari.
L’Arabia Saudita non ha relazioni diplomatiche formali con Israele, ma la normalizzazione delle relazioni con il Bahrein e gli Emirati Arabi Uniti non sarebbe stata possibile senza la sua approvazione, in quanto ha lavorato dietro le quinte con gli Usa per mediare la pace nella regione.
Il Bahrein adesso potrebbe servire da mediatore per un futuro accordo saudita-Israele. Dal punto di vista economico un aumento del suo ruolo diplomatico nell’area del Golfo potrebbe rafforzare le sue partnership nella regione. Il piccolo Paese arabo continua a cercare nuove forniture di gas naturale come materia prima per sostenere le sue industrie petrolchimiche e dell’alluminio. I principali settori in espansione sono la finanza, la logistica, l’innovazione tecnologica e la produzione di idrocarburi.
L’accordo tra Bahrein e Israele costituisce un altro duro colpo per il leader palestinese e presidente dell’Autorità Palestinese Mahmoud Abbas, che aveva precedentemente condannato l’accordo Emirati Arabi Uniti-Israele come uno spregevole tradimento. Nessun Paese arabo dal 1994 è stato disposto a riconoscere Israele, da quando l’Egitto e la Giordania hanno stabilito nel 1979 i rapporti diplomatici con lo Stato ebraico.
La notizia dell’accordo è arrivata in Israele poco dopo l’inizio del sabato di preghiera, ed è stato salutato positivamente dal primo ministro Netanyahu, che sta affrontando scandali di corruzione e critiche per la sua gestione dell’epidemia di Covid-19. Come condizione di quell’accordo, Netanyahu ha accettato di accantonare per ora i piani di annessione di alcune zone della Cisgiordania, anche se non ha escluso la ripresa della loro annessione in futuro.
In questo periodo Trump ha collezionato vittorie diplomatiche necessarie per rafforzare il sostegno dei cristiani evangelici filo-israeliani in vista delle prossime elezioni presidenziali.
Israele è il principale alleato degli Usa e la scorsa settimana Trump lo ha favorito in due accordi diplomatici. Il primo con il Kosovo per un reciproco riconoscimento e il secondo con la Serbia affinché sposti la sua ambasciata da Tel Aviv a Gerusalemme.
Inoltre il sostegno della comunità ebraica negli Stati Uniti sarà fondamentale per Trump per vincere le presidenziali di novembre.
Gli accordi che in questi mesi stanno facendo gli Usa con i Paesi del Golfo fanno parte di una strategia condivisa da Israele e l’Arabia Saudita volta a isolare sempre di più a livello diplomatico l’Iran nella regione.
Mentre la pace tra israeliani e i palestinesi è sempre più lontana, i leader palestinesi hanno criticato quegli Stati arabi che hanno normalizzato i legami con Israele.