Ban Ki-moon riceve l’adesione della Siria al protocollo sulle armi chimiche. E nel resto del mondo…

di Enrico Oliari

armi chimiche grandeSoddisfazione per la richiesta di Damasco di adesione al protocollo che vieta le armi chimiche è stata espressa dal Segretario generale delle Nazioni Unite Ban Ki-moon: congratulandosi per l’iniziativa, il Segretario dell’Onu “ha espresso la speranza che le discussioni in corso a Ginevra” tra l’americano Kerry, il russo Lavrov ed il siriano al-Muallem “possano portare rapidamente a un accordo”.
Il governo siriano, come ha specificato lo stesso presidente al-Assad, ha accettato pienamente la proposta russa di consegnare l’arsenale di armi chimiche che è sotto il suo controllo pur di fermare l’attacco di Stati Uniti e Francia e, come ha spiegato Ban Ki-Moon nel comunicato emesso, “si è impegnato a rispettare gli obblighi della Convenzione anche prima che questa entri in vigore in Siria”.
La Siria, lo ricordiamo, detiene uno dei maggiori arsenali di armi chimiche al mondo ed alcuni depositi sono già caduti nelle mani dei ribelli i quali, come aveva spiegato a maggio l’ex Procuratore del Tribunale penale internazionale ed attuale membro della Commissione d’inchiesta delle Nazioni Unite sulle violazioni dei Diritti umani in Siria, la svizzera Carla Del Ponte, già hanno fatto ricorso a tali micidiali armi in febbraio. Affermava infatti allora Del Ponte alla Radio elvetica: “I nostri ispettori sono stati nei Paesi vicini a intervistare vittime, medici e negli ospedali da campo. In base ai loro resoconti della scorsa settimana ci sono sospetti forti e concreti, ma non prove inconfutabili, dell’uso di gas sarin”; tuttavia ad “oltrepassare la linea rossa” indicata dal presidente degli Stati Uniti, Barak Obama, “sono stati i ribelli, l’opposizione, non le autorità del governo siriano”.
La Convenzione sul divieto delle armi chimiche, firmata il 13 gennaio 1993 a Parigi ed entrata in vigore il 29 aprile 1997, vieta ai firmatari la fabbricazione, lo stoccaggio e l’utilizzo di armi chimiche e vieta altresì di aiutare un paese terzo a procedere nella fabbricazione e nell’utilizzo di queste armi. La distruzione degli stock è sotto la supervisione dell’Oiac, l’Organizzazione per il divieto delle armi chimiche, con sede all’Aja. La Siria viene quindi ad essere il 190esimo paese che ha sottoscritto la convenzione.
Vi sono comunque diversi paesi che si sono rifiutati di firmare la convenzione, tra i quali Israele, la Corea del Nord, la Giordania, l’Angola, la Repubblica del Congo, l’Egitto, la Birmania, lo Sri Lanka, la Repubblica di Cina (Taiwan) e la Repubblica Dominicana.
La Convenzione sulla Proibizione delle Armi Chimiche, identificata con l’acronimo di Cac, è stata firmata a Parigi nel 1993 ed è entrata in vigore il 29 aprile 1997; l’Italia vi ha aderito nel 1995 con la legge n. 496, modificata ed integrata con legge 4 aprile 1997, n. 93. Le due leggi di ratifica hanno identificato nel Ministero degli Affari Esteri l’Autorità Nazionale, tenuta a sovrintendere e coordinare le complesse misure per l’applicazione della Convenzione e del Trattato sul territorio nazionale.
L’ultimo paese che ha aderito alla convenzione, prima della Siria, è la Somalia.

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Nella cartina in blu i paesi che hanno aderito al protocollo che vieta la detenzione e la produzione di armi chimiche. In azzurro quelli che in passato hanno prodotto tali armi o che le producono ancor oggi. In grigio i paesi che non hanno aderito alla convenzione.

1874, Dichiarazione di Bruxelles: codifica le regole di guerra e denuncia l’uso di gas vietando l’uso di quelle tossiche.
1899, Dichiarazione della Conferenza sulla Pace dell’Aia: dichiarazione circa l’uso di proiettili che spandono gas asfissianti o deleteri.
1907, Seconda Conferenza dell’Aia: completa i lavori della prima.
1919, Patto di Versailles: vieta ai tedeschi di possedere, fabbricare e importare armi asfissianti.
1922, Conferenza di Washington: vieta l’uso dei gas in guerra.
1925, Protocollo di Ginevra: protocollo per la proibizione dell’uso de gas asfissianti, avvelenanti e altri gas, e dei metodi di guerra batteriologica (alcuni paesi firmano con riserva).
1966 al 1978, la Conferenza delle Nazioni Unite emana alcune risoluzioni riguardanti il divieto dell’uso di armi chimiche.
1972, Convenzione sulle Armi Biologiche: divieto di sviluppo, produzione e stoccaggio di armi batteriologiche e tossiche (eccezione per ricerca a scopo protettivo e pacifico).
1993, Convenzione sulle Armi Chimiche (CAC): convenzione sulla proibizione dello sviluppo, la produzione, l’accumulo e l’uso delle armi chimiche e sulla loro distruzione.

Fonte: Wikipedia