Bielorussia. Lukashenko: 4mila gli arresti pe ele proteste. L’Italia invita al dialogo

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Non si ferma la protesta in Bielorussia, dove il 65enne presidente Aleksandr Lukashenko ha ufficialmente vinto per la sesta volta le elezioni con l’80,23% delle preferenze. Fin dall’annuncio ufficiale della vittoria le opposizioni, guidate dalla concorrente 37enne Svetlana Tikhanovskaya, hanno lanciato accuse di brogli e decine di migliaia di manifestanti si sono riversati nelle strade dando vita a cortei spontanei e scontrandosi con la polizia. Il bilancio degli scontri è di un morto, numerosi feriti ed almeno 4mila arresti, mentre Tikhanovskaya, che ha denunciato in un video di aver corso per le presidenziali prendendo il posto del marito poiché arrestato, ha riparato in Lituania. Anche le figlie erano state spostate all’estero per motivi di sicurezza.
Dei disordini il padre-padrone della Bielorussia Lukashenko ha accusato Gran Bretagna e Polonia, ma contro le violenze e gli arresti si sono levate da subito le voci della comunità internazionale, mentre Tikhanovskaya ha chiesto sanzioni contro il governo di Minsk per la repressione della protesta.
In una nota la Farnesina ha scritto che “L’ondata di arresti indiscriminati di questi ultimi due giorni a Minsk, così come la compressione dei principali diritti civili e delle fondamentali libertà democratiche, inclusa quella di stampa, suscitano la più profonda preoccupazione. Tali gravi sviluppi fanno peraltro seguito ad una consultazione elettorale che secondo molti osservatori, non solo locali, ha deluso le aspettative riposte dalla Comunità Internazionale. L’Italia invita le Autorità di Minsk ad avviare al più presto un dialogo con le opposizioni e a mettere in atto tutte le misure necessarie ad allentare le tensioni. Da parte italiana non si mancherà di offrire ogni utile sostegno ad una Bielorussia stabile e democratica”.