Bielorussia. Lukashenko inaugura la centrale nucleare, subito spenta per un guasto

di C. Alessandro Mauceri

I reattori della centrale nucleare bielorussa di Astravyets sono stati spenti dopo solo tre giorni dall’entrata in servizio del suo primo VVER-1200 costruito in Russia.
Il 6 novembre il presidente bielorusso Alexander Lukashenko aveva partecipato all’inaugurazione dell’impianto affermando che l’avvio dell’Astravyets NPP era stato “ordinario”, come la costruzione di una metropolitana. Tre giorni dopo l’accensione del secondo reattore di fabbricazione russa, la turbina della prima unità della centrale nucleare di Astravyets è stata spenta in emergenza a causa di un guasto ai trasformatori di tensione, che sono esplosi. L’Ispettorato statale per la sicurezza nucleare della Lituania (VATESI) ha affermato che l’impianto è ancora in fase di test. Ma sorprendentemente hanno dichiarato di “non aver nemmeno ricevuto informazioni sul programma per l’avvio dell’impianto”. Una mancanza che ha sollevato molte critiche.
La centrale nucleare Bielorussia (conosciuta anche come centrale nucleare di Astravyets o centrale nucleare di Ostrovets a seconda della traslitterazione o della fonte) è la prima centrale nucleare della Bielorussia. Costruita dalla compagnia nucleare statale russa Rosatom, che ha investito 10 miliardi di dollari per completare il progetto, è situata non lontano dalla città di Astravyets, nel Voblasc di Hrodna. Il progetto originario risale agli anni ’80, ma la costruzione era stata sospesa dopo il disastro di Chernobyl del nel 1986. Nel 2007 il progetto era stato rilanciato come risposta alla disputa energetica Russia-Bielorussia.
L’impianto principale prevede due reattori nucleari, il primo costruito nel 2016, il secondo inaugurato nel 2020, ma ne sono previsti altri due da costruire entro il 2025.
Alcune associazioni, forse memori di ciò che è successo a Chernobyl, avevano promosso una raccolta firme per impedirne la costruzione. I membri del Fronte Popolare Bielorusso da anni portano avanti una campagna contro un possibile coinvolgimento russo nella costruzione dell’impianto e esortano il governo bielorusso ad assegnare il contratto per costruire la centrale nucleare a una società con sede in un paese diverso.
Secondo Radio Free Europe, un funzionario della centrale nucleare ha confermato l’arresto dell’impianto e l’incidente era già stato ammesso dal ministero dell’Energia bielorusso che aveva detto che parti di apparecchiature non meglio specificate dovranno essere sostituite prima che la produzione di elettricità possa riprendere al reattore di Astravyets.
Anche i paesi confinanti non vedono di buon occhio la realizzazione di questi impianti. La Lituania, membro dell’Ue, da tempo si oppone alla centrale elettrica che si trova a soli 25 miglia dalla capitale lituana, Vilnius. Per questo sono già state distribuite compresse di iodio, che aiutano a prevenire la malattia da radiazioni, alle persone che vivono vicino al confine bielorusso. Il paese ha anche cessato tutti gli scambi di elettricità con la Bielorussia, una mossa che Mosca ha definito “discriminatoria”. Netta anche l’opposizione di Estonia e Lettonia.
A preoccupare il fatto che incidenti simili si sono già verificati in altre centrali nucleari di costruzione russa.
Quello della centrale di Astravyets è solo l’ultimo di una lunga serie di incidenti in questa centrale nucleare. Nel 2015 una gru fece cadere da un’altezza di 4 metri il contenitore da 330 tonnellate del rettore nucleare, struttura delicata che ospita e protegge il nocciolo del reattore e i sistemi di raffreddamento. In quella occasione il governo bielorusso cercò di nascondere la notizia che trapelò comunque grazie all’opposizione bielorussa, mentre la società che gestisce l’impianto fu costretta a sostituire il pezzo danneggiato. Nel 2017 si verificò un evento analogo.
Ciò nonostante il presidente bielorusso Alexander Lukashenko pochi giorni fa aveva inaugurato il nuovo reattore con grande clamore mediatico, secondo alcuni nel tentativo di distrarre l’attenzione dalle proteste post-elettorali, dicendo che “La Bielorussia diventerà una potenza nucleare”. Dopo l’incidente al reattore VVER-1200 l’opposizione ha lanciato pesanti accuse di inefficienza e corruzione nei confronti di Lukashenko e del suo governo.