Bielorussia. Lukashenko spinge i migranti al confine polacco per fare pressioni sull’Ue

Un cordone di militari polacchi blocca i migranti. Von der Leyen chiede nuove sanzioni.

di Enrico Oliari –

Il presidente-padrone della Bielorussia Alexander Lukashenko lo aveva detto e lo ha fatto: sfruttare la disperazione di migliaia di migranti per fare pressioni sull’Unione Europea. Già in maggio aveva avvertito, a seguito delle sanzioni introdotte da Bruxelles per l’arresto di migliaia di oppositori, che avrebbe usato i migranti come ritorsione nei confronti dell’Ue, e oggi si è potuti assistere persino a intere famiglie portate con i camion al confine, mentre le guardie davano indicazioni su come superarlo.
Le sanzioni europee interessano 80 fra persone ed entità, vi è il divieto per la compagnia aerea statale bielorussa Belavia di sorvolare lo spazio aereo dell’Unione e sono stati congelati i 3 miliardi di aiuti europei destinati al paese. Dopo la violenta repressione delle opposizioni e la fuga all’estero della probabilmente reale vincitrice delle elezioni Svetlana Tikhanovskaya (il marito Sergej Leonidovic Tichanovskij, che inizialmente avrebbe dovuto sfidare Lukashenko, è stato arrestato due giorni dopo l’annuncio della sua candidatura), e dopo aver obbligato all’atterraggio un aereo della Ryanair in viaggio da Atene a Vilnius per far arrestare un oppositore, Lukashenko oggi è andato oltre quella “linea rossa” a cui Tikhanovskaya si riferiva parlando di “regime fuori controllo”.
Si calcola che in queste settimane circa 3mila migranti, provenienti dall’est Europa e dal Medio Oriente e dall’Africa, abbiano già superato il confine entrando nel territorio dell’Unione Europea, ma l’allarme verte sul dramma di coloro che sono bloccati nella terra di nessuno, dopo che il governo polacco ha inviato 19mila tra poliziotti e militari per sigillare la frontiera. In altri 10mila sarebbero in territorio bielorusso pronti per varcare il confine, in una situazione volutamente drammatica sotto il profilo umanitario per aumentare ulteriormente la pressione. Già i militari polacchi hanno respinto un primo “assalto” dei migranti, scene riprese da un elicottero che il portavoce dei servizi di sicurezza polacchi Stanislaw Zaryn ha postato su Twitter commentando che “si tratta di un esempio di atti ostili del governo bielorusso nei nostri confronti”. I migranti urlano “Germany! Germany! We want to go to Germany!”, e la cosa sta preoccupando Berlino.
Secondo un’operatrice umanitaria contattata dall’agenzia Dire in Polonia, da giorni circolano tra i migranti messaggi che invitano a unirsi alla carovana. “Questa gente è disperata, molti di loro sono bloccati al gelo nella foresta da giorni. Ci chiedono di continuo aiuto per superare il confine e ottenere un visto, ma noi abbiamo le mani legate, possiamo solo fornirgli assistenza legale” spiega la donna, che ha chiesto di restare anonima in quanto, secondo le nuove leggi polacche sulla sicurezza nazionale, chi presta assistenza ai migranti rischia multe salate e persino il carcere.
La presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen ha rivolto un “appello agli Stati membri ad estendere il regime di sanzioni nei confronti del regime bielorusso responsabile di questi attacchi ibridi”, ed il presidente del Parlamento europeo David Sassoli si è detto “Allarmato dalla situazione al confine polacco-bielorusso”, twittando che “Il regime bielorusso deve smettere di sfruttare i migranti e i richiedenti asilo per giochi di potere politici”.