Bielorussia. Morto il ministro degli Esteri Makei. Per Kiev è ‘avvelenamento’

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C’è mistero attorno alla morte “improvvisa”, com’è stato riferito dal ministero degli Esteri, del capo della diplomazia bielorussa Vladimir Makei.
Il ministro aveva 64 anni, ed era ritenuto un “occidentalista” nel difficile equilibrio della Bielorussia, schiacciata tra gli interessi di Mosca e quelli dell’occidente. In carica dal 2012, veniva dato come possibile successore ad Alexander Lukashenko, e sulla guerra in Ucraina aveva spinto perché la Bielorussia ne restasse fuori, pur consentendo per motivi di alleanza l’addestramento ed il transito dei militari russi.
Il consigliere del ministero dell’Interno ucraino Anton Gerashchenko ha lanciato il sospetto dell’uccisione per avvelenamento in quanto “tra i pochi bielorussi a non essere sotto l’influenza russa”, una tesi che nel quadro della guerra di propaganda ha trovato subito spazio sulla stampa e tra gli analisti occidentali.
L’ambasciata russa a Minsk ha espresso le condoglianze ufficiali per la scomparsa di Makei, che a breve avrebbe dovuto incontrare l’omologo russo Sergei Lavrov.