Botswana. Un giudice ha emesso l’ordine di arrestare a vista l’ex presidente Ian Khama

di Alberto Galvi

Un giudice di un tribunale del Botswana ha emesso l’ordine di arrestare a vista l’ex presidente Ian Khama. Il mandato di arresto per Khama nasce dall’accusa di possesso illegale di solo cinque armi da fuoco, reato che avrebbe commesso nel 2016. Secondo la legge del Botswana, il possesso illegale di un’arma da fuoco comporta una pena massima di 10 anni di carcere.
Khama sta ora affrontando 14 accuse che vanno dal possesso illegale di armi da fuoco al riciclaggio di denaro; ha guidato il Botswana tra il 2008 e il 2018, lasciando l’incarico dopo due mandati quinquennali. Khama è fuggito nel vicino Sudafrica un anno fa, ed è stato ufficialmente incriminato in contumacia nell’aprile 2022, e mai presentato in tribunale. L’ex presidente ha scelto personalmente il suo successore, Mokgweetsi Masisi.
L’imputato è figlio del primo presidente del Botswana, Seretse Khama, e ha fatto sapere che accoglierà con favore qualsiasi richiesta di estradizione, in quanto gli darebbe la possibilità di difendersi dalle “bugie” che vengono dette su di lui.
Il mandato d’arresto potrebbe consentire al Botswana di chiedere l’estradizione di Seretse Ian Khama dal Sudafrica.
Nel luglio del 2019 l’ex presidente ha lasciato il partito e fondato un nuovo soggetto politico, il Fronte Patriottico del Botswana.
Ian Khama è stato accusato insieme all’ex capo dell’intelligence Isaac Kgosi, al commissario di polizia sospeso Keabetswe Makgophe e a un ex alto impiegato del governo, Victor Paledi.