Brexit. Bruxelles accorcia i tempi a May, 20 mesi anziché 24

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Il passo della Brexit è molto lento, troppo, come ha denunciato in più occasioni il caponegoziatore per la parte europea Michel Barner, ed oggi il Guardian ha riportato fonti di Bruxelles secondo le quali il periodo che si vorrebbe concedere alla premier Theresa May per completare il divorzio è di 20 mesi e non di 24, come lei aveva chiesto in occasione del suo intervento di Firenze dello scorso settembre.
A Bruxelles si ritiene infatti che gli step su mercato e unione doganale debbano concludersi entro il 31 dicembre 2020 e non nell’aprile del 2021, ed il tutto nonostante ancora non vi sia traccia di un accordo di massima.
Per Barnier “è sensato che si arrivi a coprire il periodo finanziario, quindi fino al 2020”, ma tutto sembra impantanato e che i calendari delle riunioni siano ancora da concordare. Se ne ė lamentato anche il caponegoziatore per la parte britannica David Davis, il quale ha sostenuto che tali ritardi servano all’Ue per richiedere più soldi a Londra. Barnier ha proposto tre tornate di colloqui prima di un vertice europeo di dicembre, ed intanto i mercati vivono con l’adrenalina alle stelle.
I tre nodi principali per lo svolgimento delle trattative sono lo status dei cittadini europei residenti in Gran Bretagna, il denaro che Londra deve dare all’Ue per i progetti firmati fino al 2020 (70 miliardi per Bruxelles, molti meno per Londra), e la questione dell’Irlanda del Nord, il cui conflitto con i nazionalisti irlandesi è venuto meno proprio perché entrambe le parti erano nell’Unione Europea. Poi ci sono da chiarire un’infinità do questioni, come il termine in cui i cittadini europei non potranno pescare nelle acque britanniche, la fuga delle aziende e il trasferimento delle agenzie europee.