Brexit. Dossier catastrofico in caso di uscita senza accordo

di Elisabetta Corsi

Il dossier denominato “Operazione Yellowhammer” (martello giallo) e ribattezzato subito dai media Operazione Caos, rivelato dal Sunday Times e nato da un uno studio intergovernativo di un anno fa, apre uno scenario disastroso sulla possibile uscita del Regno Unito senza un accordo con l’Ue e rivela i reali e più gravi rischi di questa scelta.
Se ciò veramente avvenisse il Regno Unito si dovrebbe preparare a mesi difficili e disastrosi a livello economico, di cui ne faranno le spese in primis i cittadini. Senza un accordo con l’Ue si potrebbe infatti arrivare a un aumento dei prezzi dei cibi freschi e anche a una minore disponibilità degli stessi; una dura frontiera tra Irlanda e Irlanda del Nord riaccenderebbe proteste e disordini; il petrolio verrebbe ad essere meno disponibile, con conseguente perdita di 2mila posti di lavoro a causa del potenzialmente il fallimento di due raffinerie di petrolio.
Anche in campo sanitario le cose si complicherebbero in quanto i cittadini aspetterebbero a lungo per medicine, incluso insulina e vaccini (quindi anche farmaci potenzialmente salvavita). Si aprirebbe quindi un possibile clima di disordini e di tensioni a livello sociale per la scarsità di cibo.
I passeggeri subirrebbero ritardi sia negli aeroporti britannici, che nell’Eurotunnel che a Dover, perché potrebbero non essere pronti per interfacciarsi con la dogana francese. Tra l’altro è stato già preannunciato dallo stesso Boris Johnson che con l’uscita dell’Ue non vi sarà più la libera circolazione delle persone e non è ancora chiaro se quando ciò avverrà.
Infine interruzioni delle merci nei porti durerebbero fino a tre mesi, causate dai controlli doganali, prima che il flusso di traffico migliori fino al 50-70% qual è il tasso attuale. Senza contare che il Regno Unito diventerebbe un paese terzo, quindi di livello commerciale inferiore, oltre alla possibile grave recessione come annunciato dalla Banca d’Inghilterra, con un calo della sterlina già iniziato.
Dopo l’uscita del dossier Jeremy Corbyn ha dichiarato che i Tory hanno fatto fallire il Regno Unito e che le elezioni generali sono il cambio di direzione di cui il paese ha bisogno. Mentre per Downing Street risponde Michael Gove, incaricato della preparazione del No Deal, il quale considera il dossier come vecchio e che i piani per la Brexit dall’arrivo di Boris Johnson sono stati accelerati. Secondo Gove, la fuga di notizie è data dall’imminente incontro del premier con i leader europei nel quale Johnson ha promesso di battersi per la necessità di un nuovo accordo sulla Brexit, sia con la cancelliera tedesca Angela Merkel che con il presidente francese Emmanuel Macron. Anzi, Grove si dimostra frustato verso quei deputati che tentano di impedire l’uscita il 31 ottobre, perché secondo il suo parere è necessario aspettare prima la definizione precisa della data, e solo allora si potrà procedere con l’operare nell’interesse di tutti.